TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 033 | Page 18

BEPPE DETTORI & RAOUL MORETTI “(In)Canto Rituale” è un disco che si snoda tra innovazione e la matrice identitaria tradizionale, in omaggio a Maria Carta Vorrei sapere come nasce il pro- getto e l’omaggio a Maria Carta DETTORI: Nasce grazie a Gio- vannino Porcheddu di UNDAS Edizioni Musicali e Federico Canu del Tangerine Sa Pedrache. Abbia- mo “fermato” qualche nostro live in alcune registrazioni. Nel 2019 18 c’è stata la ricorrenza dei 25 anni dalla scomparsa di Maria Carta e, come a dar seguito a qualcosa già accennato nel nostro precedente disco, abbiamo deciso di dedicar- ci proprio a un intero omaggio a questa grandissima artista. MORETTI: Alcune rivisitazioni è tratto il titolo del disco. Non è certo la prima collaborazione Det- tori-Moretti. Non vi è venuta la tentazione di coinvolgere altri musi- cisti per questo proget- to? DETTORI: Un progetto con un sound ben defi- nito e scarno per nostra scelta, dettata anche da un’esigenza mera di mer- cato, che, per assurdo, nella sua crisi, ha gene- rato tutto questo… Ma comunque nella solidità di questo duo abbiamo certamen- te provato ad inserire altri stru- menti e con ottimi risultati. MORETTI: In realtà la nostra collaborazione nacque all’inter- no di un quartetto che negli anni è andato a scalare. Siamo rimasti per un periodo in trio con Ma- nuel Rossi Cabizza, che abbiamo comunque ospitato in due brani del precedente lavoro. Ora voleva- mo arrivare all’essenza del nostro sound, un incontro tra voce, chi- tarra e arpa, ed il loro utilizzo con di brani che erano nel repertorio di Maria Carta erano già presenti nel repertorio di Beppe da qual- che anno, e poi sono entrati a far parte del nostro progetto del 2019 “S’Incantu e sas cordas”. Stimola- ti anche dalla Fondazione Maria Carta abbiamo sviluppato gli ar- rangiamenti ed aggiunto altre due pietre miliari come “Stata Mater” e “No Potho Reposare” . A com- pletamento, abbiamo musicato la poesia “Ombre” che apre il libro di Maria Carta, Canto Rituale, da cui 19