TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 033 | Page 12

ti, alcuni son stati scartati, tutto incentrato sugli india- ni d’America. Bestiale.... Domanda ovvia: perché un album intero sulle sto- rie dei nativi americani? Non c’è un motivo vero e proprio. Son partito scri- vendo “Cavallo Pazzo”... poi via via, i brani sono venuti fuori da soli. Alla fine mi son trovato tra le mani cin- que-sei brani tutti sui nativi americani e allora ho de- ciso, anzi abbiamo deciso assieme ad Alberto Chec- cacci, di fare un album su un unico argomento, un concept, come si suol dire. Che cosa ti ha colpito in particolare della storia di Cavallo Pazzo? Tutto... il suo senso di li- bertà, il suo essere indoma- bile. È morto a soli 39 anni ed è, e sarà sempre, un per- sonaggio mitologico. Lui non nasce con indole guerriera. Lo diventa a seguito di alcuni lut- ti che lo colpiscono direttamente. Poi la sua diversità rispetto agli me stesso per capire cosa sarei sta- to in grado di produrre. Poi senza accorgermene, mi sono trovato in mano un album di dodici inedi- 12 altri.... aveva i capelli ricci e non lisci, castani e non neri.... unico. Chi sono i tuoi artisti di riferi- mento? Se si ascolta Cavallo pazzo è piut- tosto semplice intuire. Fabrizio De André primo tra tutti, Francesco De Gregori, Guccini. Ma anche Claudio Baglioni. Do più impor- tanza al testo che alla musica. La musica per me arriva un attimo dopo il messaggio che si vuole lanciare. Inutile avere musiche fantastiche e testi vuoti.... oggi se ne sentono tante di canzoni così. Il mio è un album semplice, in- teramente partorito in due.... io, scrittore di testi e musiche, Alber- to Checcacci arrangiatore. So che sei al lavoro su un nuovo disco. Ci puoi anticipare come sarà? Alcuni mi hanno chiesto se ci sa- rebbe stato un Cavallo pazzo parte due.... ahahahah, no assolutamen- te. Quello che stiamo portando a termine è un album di canzoni at- tuali. A canzoni d’amore si intrec- ciano storie di vita, massaggi per i giovani, e un brano dedicato a mia figlia Eleonora. Pur trattando argomenti completamente diversi da cavallo pazzo, sotto certi aspet- ti gli somiglia. Insomma si sente che chi compone è sempre lo stes- so individuo. Quello che mi pre- me evidenziare è che la famiglia sta crescendo. Al mio fianco oltre Alberto Checcacci, che è colui che cura ogni dettaglio degli arrangia- menti e a Nedo Baglioni, fotogra- fo e regista, si è aggiunta Monica Barghini, corista e cantante di un mio brano e il bravissimo violini- sta Alessandro Golini che vol suo violino e la sua sensibilità ha “di- pinto” alcuni miei brani e...... ba- sta altrimenti vi dico tutto. 13