TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 031 | Página 4

ALEX CASTELLI non mi piace stare fermo “Caduti liberi” è il disco d’esordio di un cantautore che è alla ricerca degli assassini della musica ma che non disdegna ascoltare anche generi contem- poranei e di nicchia Ci vuoi raccontare chi è Alex Ca- stelli? Sono un amante della musica, un divoratore di musica da quando ero bambino. Ho sempre ascolta- to musica, ho assorbito e studiato svariati generi musicali, artisti in- ternazionali e italiani, senza di- stinzione. La curiosità è parte di me, cerco di ascoltare più artisti e più generi possibili perché sono molto curioso e alla ricerca di sti- moli nuovi. Suono musica dall’età di 14 anni, ho iniziato a comporre all’eta di 18 anni. Ho suonato con svariate band, in contesti e generi vita. Come dei bambini che im- parano a camminare: si cade ci si fa male, ma si impara a rialzarsi, spesso con qualche ammaccatura, si piange e si soffre, ma poi ci si ri- alza più determinati e si impara a camminare da soli. Camminare da soli è il primo passo verso la liber- tà. Si cade ma poi si diventa liberi. Per quanto riguarda la tecnica musicale... Sì mi interessa, ma è funzionale alle canzoni. Io suono, gli stili delle canzoni mi vengono in base all’umore del momento. Molto è improvvisato, le canzoni specialmente sul palco non sono mai uguali. Mi piace molto fare nuove forme alle canzoni, mi di- verte. Chi sta uccidendo la musica e perché? Faccio sempre questo esempio per spiegare il titolo di questa canzo- ne: MTV aveva lanciato i concerti totalmente acustici negli anni 90: gli unplugged. Eric Clapton per primo, poi i Nirvana, i Pearl Jam, gli Alice in Chains... Questi live erano ascoltati dai ragazzini di al- lora... Mi chiedo se nell’MTV di oggi ci sia spazio per musica simi- più disparati. Da queste esperien- ze nasce il mio primo album Ca- duti Liberi. Ci parli anche della lavorazione del tuo nuovo disco, “Caduti li- beri”? L’album nasce appunto dalle espe- rienze vissute: esperienze musicali per quanto riguarda le influenze artistiche, esperienze di vita in ge- nerale per i contenuti dei testi. In Caduti liberi c’è un filo condut- tore che unisce tutte le canzoni: la paura del cambiamento. Paura che ho vissuto in prima persona. Tutti abbiamo almeno una volta vissuto questa paura, che spesso ci ha bloccato in una fase evolutiva del nostro percorso di vita. Tante volte si evita il cambiamento ma è proprio quest’ultimo il fattore che ci fa evolvere. Il cambiamento ci porta a uno stato di libertà, perché scegliamo di cambiare attraverso il libero arbitrio. Il libero arbitrio è il dono più grande che ricevia- mo alla nascita, dono che però la maggior parte delle persone per- de nel corso della vita. La libertà è un obiettivo da raggiungere per migliorare la qualità della nostra 5