questo, cercavo la massima libertà
di espressione che è un qualcosa
che si può trovare nella concezio-
ne di album solista. L’esperienza
è stata intensa perché è stato un
lungo viaggio dentro di me in cui
racconto alcune mie esperienze,
stati d’animo. Parlo di amore, ami-
cizia, passione, sogni, paure, gioie
e tormenti. Ho tirato fuori molto
di me in questo disco.
Come sono andate le lavorazioni
del disco?
Decisamente impegnative un po’
su tutti i fronti ma ne ero asso-
lutamente consapevole. Fare un
album in generale è sempre impe-
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gnativo e farne uno solista in cui
sai che tutto dipende da te a livello
di gestione è decisamente molto
intenso. Una volta scritti i brani la
cosa piu’ complessa è stata trovare
i turnisti giusti che suonassero in
studio le mie composizioni e devo
dire che la ricerca è stata lunga.
Cercavo musicisti che “sentissero”
ciò che avevo scritto e che potes-
sero quindi eseguire al meglio le
parti in sessione. Io sono l’autore,
compositore, arrangiatore, chitar-
rista e produttore, ho scritto tutto
in quest’album comprese le linee
vocali dei brani, mi serviva però
stringere collaborazioni in studio
per gli altri strumenti che io non
suono, inclusa la voce. Devo dire
che è stata una delle parti più lun-
ghe e complesse. Anche l’aspetto
economico ha avuto decisamente
un peso per la produzione dell’al-
bum e questo ha portato a qual-
che fase di rallentamento. Tutto fa
parte del gioco. La forza c’è sem-
pre stata, anche nei momenti più
complessi, proprio perchè sapevo
che stavo facendo un qualcosa di
molto importante per me. Ci sono
stati momenti di grande emozione
dovuti al vedere come ciò che ave-
vo nella testa e nel cuore si stava
man mano concretizzando e mo-
menti molto divertenti nelle ses-
sioni di registrazione con il mio
fonico di fiducia (Massari) e nella
fase mix e master (Castelli). Un
esperienza importante, formativa,
intensa.
Qual è la canzone del disco alla
quale sei più legato?
Essendo un album solista è vera-
mente difficile pensare di essere
legato maggiormente a un brano
piuttosto che ad un altro. Ogni
canzone ha un significato, uno
stato d’animo e tema differente.
Posso però dire che il brano che
mi ha divertito di più registrare è
stato Get Off. Un Hard Rock mol-
to diretto, veloce. Le parti soliste
di questo brano sono state com-
pletamente improvvisate dall’inizo
alla fine in studio di registrazione.
In generale ho improvvisato altre
parti soliste nell’album, ma Get
Off nella sua totalità.
Mi sembra che i tuoi gusti punti-
no dritto verso l’epoca d’oro del
metal. Quali sono i tuoi punti di
riferimento?
Arrivo da una scuola Hard Rock
e Heavy Metal che si rifà alle so-
norità classiche degli anni settanta
e soprattutto ottanta e novanta.
Oltre ai grandi gruppi che hanno
caratterizzato quell’epoca straor-
dinaria per il genere, sono molto
influenzato anche dal Punk, Epic
Metal, Folk Italiano, Spanish e,
ovviamente Blues e Rock N’ Roll.
Quali i tuoi prossimi passi?
In questo momento penso a pro-
muovere Walking On Tomorrow e
a proporlo dal vivo il più possibi-
le, poi sono tante le cose che vor-
rei fare. Continuare a collaborare
con artisti sia in studio che live,
che è qualcosa che faccio da di-
versi anni. Mi piacerebbe fare un
album con il mio attuale gruppo,
che è la band che mi accompagna
live in Walking On Tomorrow. Si-
curamente continuare a scrivere e
produrre anche come solista. L’a-
spetto di scrittura e composizione
è molto importante per me. Di
idee ce ne sono tante cosi come di
voglia e determinazione. Certa-
mente la musica, il Rock N’ Roll,
avranno sempre un ruolo fonda-
mentale nella mia vita.
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