TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 031 | Page 36

questo, cercavo la massima libertà di espressione che è un qualcosa che si può trovare nella concezio- ne di album solista. L’esperienza è stata intensa perché è stato un lungo viaggio dentro di me in cui racconto alcune mie esperienze, stati d’animo. Parlo di amore, ami- cizia, passione, sogni, paure, gioie e tormenti. Ho tirato fuori molto di me in questo disco. Come sono andate le lavorazioni del disco? Decisamente impegnative un po’ su tutti i fronti ma ne ero asso- lutamente consapevole. Fare un album in generale è sempre impe- 36 gnativo e farne uno solista in cui sai che tutto dipende da te a livello di gestione è decisamente molto intenso. Una volta scritti i brani la cosa piu’ complessa è stata trovare i turnisti giusti che suonassero in studio le mie composizioni e devo dire che la ricerca è stata lunga. Cercavo musicisti che “sentissero” ciò che avevo scritto e che potes- sero quindi eseguire al meglio le parti in sessione. Io sono l’autore, compositore, arrangiatore, chitar- rista e produttore, ho scritto tutto in quest’album comprese le linee vocali dei brani, mi serviva però stringere collaborazioni in studio per gli altri strumenti che io non suono, inclusa la voce. Devo dire che è stata una delle parti più lun- ghe e complesse. Anche l’aspetto economico ha avuto decisamente un peso per la produzione dell’al- bum e questo ha portato a qual- che fase di rallentamento. Tutto fa parte del gioco. La forza c’è sem- pre stata, anche nei momenti più complessi, proprio perchè sapevo che stavo facendo un qualcosa di molto importante per me. Ci sono stati momenti di grande emozione dovuti al vedere come ciò che ave- vo nella testa e nel cuore si stava man mano concretizzando e mo- menti molto divertenti nelle ses- sioni di registrazione con il mio fonico di fiducia (Massari) e nella fase mix e master (Castelli). Un esperienza importante, formativa, intensa. Qual è la canzone del disco alla quale sei più legato? Essendo un album solista è vera- mente difficile pensare di essere legato maggiormente a un brano piuttosto che ad un altro. Ogni canzone ha un significato, uno stato d’animo e tema differente. Posso però dire che il brano che mi ha divertito di più registrare è stato Get Off. Un Hard Rock mol- to diretto, veloce. Le parti soliste di questo brano sono state com- pletamente improvvisate dall’inizo alla fine in studio di registrazione. In generale ho improvvisato altre parti soliste nell’album, ma Get Off nella sua totalità. Mi sembra che i tuoi gusti punti- no dritto verso l’epoca d’oro del metal. Quali sono i tuoi punti di riferimento? Arrivo da una scuola Hard Rock e Heavy Metal che si rifà alle so- norità classiche degli anni settanta e soprattutto ottanta e novanta. Oltre ai grandi gruppi che hanno caratterizzato quell’epoca straor- dinaria per il genere, sono molto influenzato anche dal Punk, Epic Metal, Folk Italiano, Spanish e, ovviamente Blues e Rock N’ Roll. Quali i tuoi prossimi passi? In questo momento penso a pro- muovere Walking On Tomorrow e a proporlo dal vivo il più possibi- le, poi sono tante le cose che vor- rei fare. Continuare a collaborare con artisti sia in studio che live, che è qualcosa che faccio da di- versi anni. Mi piacerebbe fare un album con il mio attuale gruppo, che è la band che mi accompagna live in Walking On Tomorrow. Si- curamente continuare a scrivere e produrre anche come solista. L’a- spetto di scrittura e composizione è molto importante per me. Di idee ce ne sono tante cosi come di voglia e determinazione. Certa- mente la musica, il Rock N’ Roll, avranno sempre un ruolo fonda- mentale nella mia vita. 37