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CHIARABLUE Di Chiara Orsetti “Dinosauri” è il nuovo singolo della cantautrice reatina, “folgorata” da Carmen Consoli e con molta voglia di suonare dal vivo Parliamo degli artisti che hanno influenzato il tuo percorso e che ti hanno ispirata al punto da vo- ler intraprendere questa strada? Sicuramente tanti artisti. Nella ri- cerca del sound giusto per il pro- getto sicuramente a un certo pun- to ho capito che avrei dovuto farlo somigliare il più possibile a me stessa. Seguendo questa idea ho messo insieme tutto quello che in qualche modo riusciva a smuovere la mia anima. L’ho messo insieme e mi sono resa conto che mondi diversi, anche molto distanti, pos- sono stare bene insieme. Sicura- appassiona. Ultimamente, per esempio, mi sono legata molto alla musica folk latina: mi piace tutto ciò che riguarda la bossanova, il flamenco, la musica messicana, il bolero cubano, e non posso non citare Silvia Perez Cruz, che si è esibita sul palco dell’Ariston insie- me a Tosca. Posso definirla la mia cantante preferita in assoluto, il suo modo di approcciarsi alla mu- sica è pazzesco. Anche lei è una sperimentatrice, una grande don- na in evoluzione. Spero vi capiti di ascoltarla. Anche tu hai una gran voglia di sperimentare: si intuisce dal tuo singolo Dinosauri, pubblicato da poco. C’è un bel mix di suoni e di idee, e si parla anche di persone in evoluzione. Fa un po’ ridere, ma quando mi chiedono “Che genere fai?” io lo definisco “un fritto misto”, perché davvero è l’unione di tante cose tutte insieme che hanno in comu- ne soltanto l’essere le mie passio- ni, l’essere qualcosa che a me… sposta. Dentro Dinosauri ci sono molti elementi diversi tra loro: c’è il violino che segue melodie fla- mente i grandi cantautori italiani sono stati le mie influenze più im- portanti: sono cresciuta con una mamma che ascoltava moltissima musica italiana, e sono diventata grande con le loro parole. Ricordo in particolare il momento in cui ho visto la prima esibizio- ne di Carmen Consoli a Sanremo. Lì ho capito che esisteva una di- mensione di cantautrice, di don- na che si approcciava alla musi- ca che mi ispirava. Trovo che sia la cantante più rivoluzionaria di sempre: per le sonorità, per la ca- pacità di utilizzare le parole, per la sperimentazione e per la capacità di mettersi in gioco, sempre. In un’intervista, Carmen ha dichia- rato di non aver mai avuto paura di cambiare generi e influenze, che l’evoluzione e l’essere sempre capace di seguire ciò che ti appas- siona in un momento determinato alla lunga ti premia. Puoi essere te stessa, ma in tutte le sue versioni. Si rischia di rimanere intrappo- lati altrimenti. Mi sento vicina a lei per la voglia di sperimentare, di cambiare, di seguire ciò che in quel momento mi ispira e mi 31