TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 031 | Page 28

ansia, su ciò che sarebbe, poi, sta- to il risultato. Ho imparato ad es- ser meno grezzo, quello di sicuro. E ho imparato anche a dare più contenuti, a livello testuale, e non solo semplicemente a utilizzare i testi per scaricare la rabbia. Da che cosa hai tratto ispirazio- ne per questo nuovo album? Lo sperare in un cambiamento delle cose, la rabbia che non man- ca mai: c’è chi si sfoga con la pale- stra o, alla peggiore, scaricando la propria frustrazione sugli altri. Io, invece, scelgo di usare una penna, un foglio e una chitarra. In tempi come questi, “Mettia- moci d’accordo” è una dichiara- zione forte. Su che cosa ritieni sia più necessario trovare un ac- cordo? Sulle tematiche ambientali in pri- mis. Nel senso, “muoviamoci”, il tempo è poco, i danni che ab- biamo causato sono molteplici e abbiamo iniziato già a pagarne le 28 conseguenze. Ma anche sulla giu- stizia, lo Stato assente e il popolo che continua a pagare senza mai alzare la testa: dove ci porterà tut- to questo? Nel mio album ho vo- luto dare il mio punto di vista su questa e altre tematiche. Salti tranquillamente da un ge- nere all’altro, ma in quale ti senti più “a casa”? Amo sperimentare e in questo ultimo lavoro ho dato molto sfo- go al mio estro: ho spaziato dal rock all’elettronica, dal pop ai rit- mi in levare, fino al rap. Non ho un genere preferito, ma sul rock in generale mi sento più vivo rispetto ad altri stili musicali, quello sì. Quali saranno i tuoi passi futuri? Appena sistemato alcune cose, inizierò con i live di promozione di entrambi gli album, in trio acustico. Nel frattempo, mi sono state pro- poste delle collaborazioni che dovrò valutare. Ci prendiamo i momenti che vengono, belli e brutti che siano, con la con- sapevolezza che sono tasselli di vita, quindi, già solo per questo, importantissimi. 29