ha dato un vestito vero e proprio
alle mie canzoni, che fino a quel
momento erano più vintage: parto
da Gaber, Buscaglione, Jannacci e
lui ha dato una veste più moderna
e ha inserito parti elettroniche.
Ascoltando i tuoi brani si perce-
pisce un’aria fresca, frizzante.
La musica per me è un mezzo per
lasciare sorrisi. Nel disco ci sono
canzoni più malinconiche e più
autobiografiche, ma mi hanno
detto che l’ironico è un malin-
conico mancato, in fondo. L’altra
faccia della medaglia l’ho voluta
mettere nel primo album che si
intitola Seria-mente, un gioco di
parole evidente. Il primo singolo
estratto è Ti amo il meno possibile,
semifinalista al contest del Con-
certone del Primo Maggio Next.
Parliamo di Tragifavola, il se-
condo singolo. Il principe azzur-
ro arriva e salva la fanciulla in-
difesa o anche in questo caso c’è
dell’ironia di fondo?
Io odio le canzoni “sole cuore e
amore”, che sono lontane dal mio
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modo di essere. Se parlo d’amore
devo farlo in maniera ironica, non
riesco a buttarmi sul passiona-
le straziante. Mi piace ironizzare
perché, se non si può ridere di tut-
to, cosa resta nella vita? Ho preso
in giro il principe azzurro perché
fin da piccole, nelle favole, le sto-
rie di eroi in calzamaglia ci hanno
creato un sacco di aspettative. Che
palle! Ho creato questa canzone
per demolire il principe azzurro,
che nella vita reale non esiste… e
meno male!
Quando uscirà il tuo album?
In realtà il disco è pronto da un
anno. Sto aspettando a pubblicar-
lo perché vorrei l’occasione giusta.
È un progetto a cui tengo moltissi-
mo e vorrei che venisse pubblicato
nel momento migliore possibile.
Contiene tutte le sfaccettature del
il mio essere cantautrice e del mio
essere persona. Il disco si compo-
ne di 8 tracce, di cui una cover ri-
arrangiata e 7 inediti, alcuni ironi-
ci e altri autobiografici a cui tengo
molto. Uno di questi affronta un
tematica che mi sta molto a cuore
e che mi piacerebbe avesse un suo
spazio importante in mezzo alle
altre. La perfezione non esiste, ma
vorrei dare il massimo a questo
primo album, che mi rappresenta
al 100%. Le canzoni sono come
mettersi a nudo, più che togliersi
gli abiti di dosso. Nel momento in
cui canti un tuo brano, le persone
che ascoltano sanno che tutto par-
te direttamente da te e dal tuo vis-
suto. Ci vuole fegato!
Quale canzone di Sanremo avre-
sti voluto scrivere tu? Non neces-
sariamente canzoni che hanno
vinto, eh!
Le due canzoni che avrei voluto
scrivere, perché le metto a pari
merito, sono Ti regalerò una rosa
e Abbi cura di me di Simone Cri-
sticchi. Per me è il punto di riferi-
mento dal punto di vista autorale
delle musica italiana. Ho avuto
un colpo di fulmine per lui fin dal
primo istante, perché è un autore
pazzesco e per me geniale: riesce
a essere ironico e contemporane-
amente e ad avere una profondità
fuori dal normale. Lui spazia dal-
la musica al teatro, è carisma allo
stato puro, e tutto quello che sfor-
na, per me, è poesia, che sia ironi-
ca o emotiva. (Chiara Orsetti)
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