mamma e una compagna, una so-
rella, una figlia, una nipote, una
cugina, un’amica… che confusio-
ne!
Quali le ispirazioni alla base del
tuo nuovo disco, “Alkemelia”?
Alkemelia nasce con l’intento di
unire la musica classica con il pop,
la world music, creando uno sti-
le misto, indefinibile, all’insegna
del principio della sinestesia; le
sue composizioni, che sono sta-
te scritte per la Trilogia teatrale I
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Misteriosi Mondi di Mèlia in cui
varie forme artistiche si uniscono,
si ispirano agli elementi naturali
come l’acqua, il vento, il tempo, la
pioggia, che a loro volta rimanda-
no a bisogni e valori umani quali
la libertà, l’autonomia di pensiero,
la riflessione sulla precarietà uma-
na, la ricerca del sé, del divino, il
rispetto, l’amore.
Riesci a far coabitare musica col-
ta e pop. Dove ti senti più a casa?
Mi sento più a casa nella musica
colta perché quello è l’ambito in
cui ho sempre svolto la mia attivi-
tà, ma ascolto molti generi diversi,
insegno canto moderno e questo
mio lavoro documenta anche la
ricerca di una vocalità che sappia
unire modalità diverse pur rima-
nendo nel solco di un’emissione
curata.
Come nasce “Io credo in te”, il
tuo singolo e video?
Io credo in te è una canzone scrit-
ta per mio figlio e per estensione
ai figli del nostro universo, che un
genitore sa di mettere al mondo
e di lasciare andare da soli, prima
o poi, se il corso naturale dell’età
non incontra cambiamenti di rot-
ta, e a cui spera di comunicare un
sano spirito critico, qualche buon
insegnamento che li accompagni
sempre in modo che riconoscano
il bene per sé e per gli altri e che
lo seguano nella loro vita, ripar-
tendo con l’energia giusta dopo
ogni inevitabile sbaglio che serve
per crescere. Il video rispecchia il
contenuto del testo, trasponendo-
lo in una chiave fiabesca. La pro-
tagonista entrando nel bosco vali-
ca un confine liquido tra il di qua
e il di là, confine che non esiste
per tutti, non per i bambini, non
per chi non teme di valicarlo. Ci
sono molti personaggi, entità che
popolano la nostra vita, ma non
sempre siamo disposti ad ascoltar-
li o a vederli. Ciò che conta di più
è riuscire a comunicare a espri-
mere i nostri sentimenti e quando
questo compito si sente essere sta-
to assolto ce ne possiamo andare,
più liberi, più sereni, come succe-
de nel video…
Cosa ci possiamo aspettare da te
nel prossimo futuro?
Musicalmente parlando, un brano
piano e voce in fase di definizione
che penso uscirà a marzo sul tema
della violenza femminile; poi un
nuovo album che porti avanti la
ricerca vocale e sonora già iniziata
in Alkemelia, meno maestoso, più
essenziale, con pochi strumenti
in cui il confine tra classico e pop
sia ancora più labile… dal punto
di vista della scrittura letteraria
qualche altro progetto: sto già la-
vorando su vari fronti, son in un
momento di incubazione, in attesa
che le idee si facciano più limpide,
insomma sono in fase creativa!
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