TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 029 | Page 26

contiene lo stesso numero di brani ed è stato scritto negli stessi esatti mesi e nello stesso arco temporale (settembre-dicembre 2016 / set- tembre-dicembre 2018). 26 L’umore dell’album sembra piut- tosto malinconico. Che cosa lo ha influenzato? C’è stato qual- cosa di progettuale oppure è del tutto spontaneo? Le atmosfere dell’album sono emerse in maniera del tutto spon- tanea. Sicuramente, accordature diverse hanno contribuito alla re- alizzazione di particolari arrangia- menti o melodie, in quanto Marco ha utilizzato ben quattro accorda- ture differenti. Il Letargo è soprattutto una for- ma di sopravvivenza. Da che cosa nasce l’omonima canzone, che è la prima che avete scrit- to per il disco, la prima della tracklist e anche uno dei singoli? Letargo è stata la prima canzone scritta dopo quasi 2 anni di pausa compositiva. Personalmente, pen- so rappresenti la forza di rinco- minciare dopo tanto tempo e tanti cambiamenti. Mi sembra che anche “Transat- lantico” porti con sé una bella storia: avete voglia di raccontar- la? “Transatlantico” è ispirata alla sto- ria d’amore tra i miei nonni ma- terni, due romagnoli conosciutisi a Buenos Aires, che dopo aver vis- suto un periodo della loro vita (ed essersi sposati) in Argentina, sono tornati in terra natale e hanno aperto un bar. Avete già pensato alla versione live del disco? Cosa ci si deve aspettare dai vostri prossimi concerti? La nostra formazione live è com- posta solitamente da quattro ele- menti (occasionalmente cinque quando si aggiunge il violinista). Ritengo che la dimensione live sia quella in cui siamo in grado di dare il meglio, perché alla fine na- sciamo come musicisti e rockers di provincia. Quando scriviamo le canzoni, mi occupo prevalente- mente della batteria e della voce, mentre dal vivo passo a chitarra e voce, Marco fa le chitarre compli- cate e altri due (bravi) ragazzi si occupano di basso e batteria. 27