sco Pax) diretto da Olivier Man-
chion (Ulan Bator).
Ci sono forti colori e sapori
black in “Stefi Wonder”: da che
cosa avete preso ispirazione?
Non c’è stata una fonte di ispira-
zione precisa, probabilmente tan-
ti ascolti di musica che arriva da
quel mondo lì. Penso si tratti più
di rigetto verso certa musica ol-
tremodo prevedibile e ripetitiva.
Peraltro già nel nostro disco pre-
cedente alcuni pezzi presentavano
già caratteristiche simili. Si tratta
di un percorso di evoluzione piut-
tosto naturale.
Anche dal punto di vista della
struttura dei pezzi ci sono cam-
biamenti: come mai un disco
(quasi) tutto improntato sulla
forma canzone “classica”?
Ci siamo un poco sforzati di sem-
plificare le cose rispetto al passato,
senza snaturare il nostro mondo
musicale. Abbiamo cercato di ot-
tenere di più da poche ma solide
idee. Mentre lavoravamo ai brani
abbiamo impostavamo anche le li-
nee vocali, e questo probabilmen-
te ci ha portato naturalmente piu’
vicino alla forma canzone.
Vorrei saperne di più su “Ago-
sto”, che mi ha fatto pensare a
band alternative italiane anni ’90
18
nonostante la sua forma appa-
rentemente “tipica” (e infatti ce-
liate dicendo che è il vostro pez-
zo per Sanremo)
È vero, anche a noi ha subito ri-
cordato alcune cose anni 90 ita-
liane. In realtà quando abbiamo
registrato la traccia strumentale
l’intendo era quello di cercare di
fare un po’ gli Air – uno dei grup-
pi che in assoluto amiamo di più.
Poi Claudia Domenichini, can-
tante con la quale collaboriamo
da sempre, ha messo la sua voce e
immediatamente è scattato anche
su di noi il rimando a quegli anni.
Domanda
del tutto pre-
matura: viste
le vostre in-
numerevoli
mutazioni,
soprattutto a
livello sono-
ro e di gene-
re, se doveste
pensare ora
a come sarà
il prossimo
disco dei Por-
tfolio, a che
cosa potreste pensare?
Davvero difficile da dire. La ten-
denza a cambiare da un disco
all’altro non è mai pianificata.
Suoniamo insieme ormai da più
di quindici anni e tra un disco
e l’altro passa parecchio tempo,
durante il quale ascoltiamo tanta
musica e portiamo avanti proget-
ti diversi. Questo si riversa sulle
cose che scriviamo. Difficile dire
quindi cosa faremo in futuro, an-
che se l’elettronica è sicuramente
un mondo che continueremo ad
approfondire.
19