MAIONE
“Parola di Franz!” è l’ultimo disco del musicista napoletano trapiantato a
Milano: una rassegna di personaggi particolari con molto rock in circolo
Partiamo da una presentazione.
Chi è Maione?
Sono un musicista napoletano
trapiantato a Milano. Ho avuto
diverse collaborazioni come chi-
tarrista, di cui alcune molto im-
portanti. Attualmente svolgo an-
cora la mia attività chitarristica,
in particolare col Rhapsòdija Trio,
che ha all’attivo 8 cd. Ma sono an-
che e soprattutto un cantautore,
anche se l’etichetta non mi piace,
comunque sì, sono un cantautore.
Da poco è uscito il mio secondo
album Parola di Franz.
Il tuo ultimo disco comprende
molti personaggi che sembra-
no “presi dalla strada”. Da dove
prendi i tuoi spunti per scrivere
canzoni?
Gli spunti li prendo dalle cose
che vedo o che immagino o che
in qualche modo trasformo dopo
averle incamerate. Per quanto ri-
guarda Franz è una persona re-
almente esistita, di cui però non
ho mai conosciuto il vero nome,
anche perché lui stesso diceva di
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Un personaggio che non riesce
più a gestire il conflitto tra ruolo
sociale e identità personale e urla
al mondo la sua nevrosi. Ho vo-
luto sottolineare, con questo bra-
no, appunto il disagio dell’uomo
contemporaneo, spaesato, mani-
polato, alienato... Il video è stato
realizzato con immagini (in movi-
mento) di alcune opere d’arte del
pittore e scultore Luca Lischetti.
La prima volta che ho visto una
sua mostra sono rimasto folgora-
to. Già nel video del brano Nastro
Trasportatore presente nel mio
primo cd Assassini si nasce avevo
inserito qualche immagine delle
opere di Luca. Ma questo video
è interamente realizzato con le
sue opere. E’ un artista che sento
molto vicino come tematiche e tra
l’altro è una gran bella persona. E’
un artista che bisogna conoscere.
Intanto si può fare un’ escursione
su internet.
Sei di Napoli ma vivi a Milano:
dal punto di vista strettamente
musicale qual è il tuo giudizio
sulla metropoli lombarda?
Ormai la musica è globale. In tutti
i luoghi arrivano musiche da tutti
chiamarsi con un nome diverso
ogni giorno. L’ho chiamato Franz
perché mi piace. È una persona
che ricordo con molta tenerezza...
Il brano descrive scene da un ma-
nicomio. Mah, i personaggi di cui
mi piace parlare sono prevalente-
mente, ma non solo, gli outsider
senza colpe... Oppure personag-
gi un po’ “strambi” (le virgolette
sono d’obbligo), che suscitano in
me curiosità, interesse, emozioni...
Tra l’altro, se dovessi schierarmi
da qualche parte, sicuramente mi
schiererei dalla parte dei “condan-
nati”, dei deboli, degli ultimi, ma
anche di quelli che fanno dei pro-
pri fallimenti una rinascita...
Di recente hai pubblicato anche
un nuovo video, Sono molto di-
sturbato: vuoi raccontare qualco-
sa di questa canzone e del relati-
vo video?
Sono molto disturbato è il ritratto
dell’uomo contemporaneo, for-
matosi e deformatosi nel caos,
schiacciato da un modello di so-
cietà che si afferma sempre più
sui principi della prevaricazione,
dell’efficienza, del profitto e di una
spietata competizione.
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