TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 028 | Page 30

delle lavorazioni di questo al- bum? Per quanto riguarda l’aspetto tec- nico abbiamo approcciato la la- vorazione del nuovo disco in ma- niera diversa dai precedenti che erano stati tutti autoprodotti e registrati da noi. Ci siamo avval- si della collaborazione del Bios Studio per la registrazione delle parti di batteria, mentre le chi- tarre, il basso e i synth li abbiamo registrati nel nostro studio Abby- Normal Studio che nel frattempo ci siamo costruiti con un gruppo di amici con cui lo condividiamo, i Teoria del Caos. Abbiamo poi mixato il tutto presso il Waiting Room di Enrico Baraldi a Bologna per poi ultimare il mastering sem- pre in AbbyNormal Studio. E’ evi- dente quindi la differenza con la realizzazione di CVPR. Inoltre un altro cambio di direzione rispet- to al passato è stato di scegliere di distribuire NBPR con una label italiana, I Dischi Del Minollo. Mi sembra che in Italia, seppure rimanendo in ambito di nicchia, il post rock in senso più “largo” abbia messo radici molto forti con tante formazioni interessan- 30 ti. Qual è il vostro sguardo sulla scena al momento? Il postrock non è proprio un ge- nere di nicchia, o comunque com- prende tante scene musicali di- verse tra loro. Molte band di altri generi musicali, oggi prendono spunto dal postrock senza fare parte di questa scena musicale. Basti pensare che in un solo anno, proprio in Italia, è nato e cresciu- to un network di musicisti e band postrock italiani di cui facciamo orgogliosamente parte, l’Italian Postrock Movement. Grazie al quale abbiamo partecipato al pri- mo festival postrock di band ita- liane, l’IPM FEST che ha avuto un enorme successo a Trieste. Voi siete ben radicati nella scena milanese, al momento un bel po’ meno celebrata delle scene di al- tre città. Come vedete la Milano musicale oggi? NBPR Tour ha toccato e toccherà molti locali di Milano e provin- cia. La scena musicale milanese è sicuramente interessante e valida. Oggi però vediamo che spesso il pubblico preferisce l’EVENTO al concerto. Manca un po’ quell’at- titudine che era forte in passato verso la ricerca del nuovo. Oggi la ricerca è più verso il LIKE. È più importante partecipare ad un evento e dimostrare di esserci piuttosto che cercare cose nuove e band emergenti nell’underground milanese. Considerato l’afflusso di pubblico sempre importante ai live di band postrock non italiane (Milano è un po’ esterofila sot- to questo aspetto) non possiamo che essere ottimisti per il futuro imminente. I locali di Milano e la loro direzione artistica sono più interessati a proporre generi come l’Indie, il Metal o la Trap che ga- rantiscono un seguito di pubblico e quindi un ritorno economico. Questo è comprensibile ma siamo convinti che presto anche il po- strock si affermerà come merita e non solo a Milano. 31