ancora che tu abbia terminato la
domanda. Racconta anche della
necessità di superare l’ossessione
del ‘pensiero corto’ proprio per-
ché viviamo in una società liquida
dove non c’è più nulla di semplice
e dunque anche il nostro racconto
deve essere in grado di spiegare la
complessità con parole semplici
ma compiute. Un invito all’ascolto,
alla scrittura esatta (non ridotta
allo stile sms o whatsapp) e alla
comprensione del significato delle
parole che, pur sembrando a volte
uguali, possono dire cose diverse
a seconda dei contesti in cui sono
utilizzate. Il tutto accompagnato
da un ritmo musicale con qualche
volti presi dalla fretta e dal sonno
del mattino presto mi ha suggerito
le prime strofe. Posso dire che C’è
Qualcuno è un’affermazione, non
una domanda e racconta di diver-
si qualcuno che siamo noi, perso-
ne che hanno qualità, aspirazioni,
speranze, dolori, gioie, bisogni e
sogni diversi. Dunque in questa
antropo-diversità ci sono tutti i
presupposti per non rinunciare a
giocare contro l’omologazione del
pensiero e dei comportamenti. E
racconta anche dello smarrimen-
to che ogni tanto si prova quando
si incontrano persone che pare
abbiano una risposta per tutto e
iniziano già a risponderti prima
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eco di r&b che alleggerisce un po’
il tema.
Che cosa ti piace e che cosa non
ti piace della musica di oggi?
Non so se ho colto esattamente il
senso della domanda. Oggi come
ieri c’è tanta buona musica che
affronta temi importanti. E’ vero
anche però che ci sono tanti suoni
disordinati che vengono proposti
come musica. Non vorrei tornare
all’esempio del colesterolo buono e
quello cattivo, ma la musica che è
solo ‘prodotto’, quella che alla fine
è retta dagli effetti speciali delle
immagini più che dalle parole ac-
compagnate da una melodia non
troppo ribattuta, ecco quella non
mi piace molto.
Il singolo anticipa l’album che
uscirà il prossimo Natale. Ci
puoi anticipare qualcosa?
E’ il frutto di più di due anni di
ricerca personale e lavoro di squa-
dra tra tasti di un pianoforte e
gli accordi di una chitarra. E’ un
album che parla d’Amore come
motore del mondo. Che non ri-
duce l’amore all’innamoramento,
ma che propone l’innamoramento
della vita come utensile di ricer-
ca continua per uno stare bene
che, non può tradursi in egoismo,
ma che è rinnovamento, scoper-
ta, felicità anche quando il volto
che abbiamo davanti ci sembra
già di conoscerlo, anche quando
il successo è raggiunto da qualcu-
no che non siamo noi, ma che si è
dimostrato più bravo o più brava
di noi. Anche se quel qualcuno
argomenta sottovoce. E’ un album
che parla di tenerezza, di sogni e
di speranza per non sentirsi an-
nichiliti di fronte ai forti cambia-
menti che dobbiamo e dovremo
affrontare in campo culturale, so-
ciale ed economico. E’ un album
con qualche eco di poesia che cre-
do arrivi al cuore per esperienze
che nella propria vita almeno una
volta ognuno di noi ha provato
o proverà. E’ un album di libertà
che riconosce la bellezza e la forza
delle donne e che in Maria Mad-
dalena riassume l’Amore assoluto
e l’importanza di non sottovaluta-
re mai il significato di un sorriso.
E poi nello stesso album ci sarà
Torino, una canzone d’amore de-
dicata a chi in questa città mi ha
insegnato una parte di vita.
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