TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 028 | Page 26

ancora che tu abbia terminato la domanda. Racconta anche della necessità di superare l’ossessione del ‘pensiero corto’ proprio per- ché viviamo in una società liquida dove non c’è più nulla di semplice e dunque anche il nostro racconto deve essere in grado di spiegare la complessità con parole semplici ma compiute. Un invito all’ascolto, alla scrittura esatta (non ridotta allo stile sms o whatsapp) e alla comprensione del significato delle parole che, pur sembrando a volte uguali, possono dire cose diverse a seconda dei contesti in cui sono utilizzate. Il tutto accompagnato da un ritmo musicale con qualche volti presi dalla fretta e dal sonno del mattino presto mi ha suggerito le prime strofe. Posso dire che C’è Qualcuno è un’affermazione, non una domanda e racconta di diver- si qualcuno che siamo noi, perso- ne che hanno qualità, aspirazioni, speranze, dolori, gioie, bisogni e sogni diversi. Dunque in questa antropo-diversità ci sono tutti i presupposti per non rinunciare a giocare contro l’omologazione del pensiero e dei comportamenti. E racconta anche dello smarrimen- to che ogni tanto si prova quando si incontrano persone che pare abbiano una risposta per tutto e iniziano già a risponderti prima 26 eco di r&b che alleggerisce un po’ il tema. Che cosa ti piace e che cosa non ti piace della musica di oggi? Non so se ho colto esattamente il senso della domanda. Oggi come ieri c’è tanta buona musica che affronta temi importanti. E’ vero anche però che ci sono tanti suoni disordinati che vengono proposti come musica. Non vorrei tornare all’esempio del colesterolo buono e quello cattivo, ma la musica che è solo ‘prodotto’, quella che alla fine è retta dagli effetti speciali delle immagini più che dalle parole ac- compagnate da una melodia non troppo ribattuta, ecco quella non mi piace molto. Il singolo anticipa l’album che uscirà il prossimo Natale. Ci puoi anticipare qualcosa? E’ il frutto di più di due anni di ricerca personale e lavoro di squa- dra tra tasti di un pianoforte e gli accordi di una chitarra. E’ un album che parla d’Amore come motore del mondo. Che non ri- duce l’amore all’innamoramento, ma che propone l’innamoramento della vita come utensile di ricer- ca continua per uno stare bene che, non può tradursi in egoismo, ma che è rinnovamento, scoper- ta, felicità anche quando il volto che abbiamo davanti ci sembra già di conoscerlo, anche quando il successo è raggiunto da qualcu- no che non siamo noi, ma che si è dimostrato più bravo o più brava di noi. Anche se quel qualcuno argomenta sottovoce. E’ un album che parla di tenerezza, di sogni e di speranza per non sentirsi an- nichiliti di fronte ai forti cambia- menti che dobbiamo e dovremo affrontare in campo culturale, so- ciale ed economico. E’ un album con qualche eco di poesia che cre- do arrivi al cuore per esperienze che nella propria vita almeno una volta ognuno di noi ha provato o proverà. E’ un album di libertà che riconosce la bellezza e la forza delle donne e che in Maria Mad- dalena riassume l’Amore assoluto e l’importanza di non sottovaluta- re mai il significato di un sorriso. E poi nello stesso album ci sarà Torino, una canzone d’amore de- dicata a chi in questa città mi ha insegnato una parte di vita. 27