TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 028 | Page 20

Mauro e Alessandro, ha iniziato a svilupparle. Sono nate cose che certamente non appartenevano ai Nevro, così è nato MATA, un po’ come “progetto parallelo”. Nel tempo le nostre energie sono state tutte versate verso questa nuova storia, Emanuele, che pure aveva suonato nel primo disco dei Ne- vro, è entrato nel progetto… e sia- mo andati. Possiamo dire che se nei Nevoshockingiochi la tenden- za essenziale era quella alla de- strutturazione, allo smontamento sistematico delle forme e del suo- no, qui ci troviamo probabilmente a mettere insieme il buono (per- lomeno per noi) che abbiamo tro- vato tra i brandelli, gli scarti e la segatura. L’approccio è più essen- ziale, ma certamente non è la fine del percorso. Quali sono le ispirazioni alla base dell’ultimo lavoro, “Archi- pel{o}gos”? Archipel{o}gos è nato in maniera molto istintiva, con una grande velocità di composizione. C’era davvero un’urgenza espressiva che doveva prendere forma, quindi è molto difficile dire che cosa ci MATA “Archipel{o}gos” è il titolo del primo full length della band, nata nel 2015 e capace di far confluire nel proprio lavoro noise, industrial, elettronica e l’incomunicabilità di questi tempi Il vostro è un progetto che ha esperienza alle spalle ma nella forma attuale è piuttosto recente. Vi va di descrivere nascita, cre- scita e motivazioni dei Mata? 20 Siamo intorno al 2015, i Nevro- shockingiochi soffrivano un po’ per alcune incompatibilità di ca- rattere stilistico che con l’evolu- zione di ciascun elemento erano emerse, così decidemmo di met- tere in stand-by il progetto. Nel frattempo però le idee continua- vano a esserci, così una parte del- la band, nello specifico Massimo, 21