TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 027 | Page 6

nazioni di accordatura, l’accesso allo strumento con spese modiche e i territori musicali privi di un rifiuto sono elementi che asso- cio alla natura e all’immediatezza espressiva. Hai scelto di uscire anche in vi- nile: ci spieghi le motivazioni? Questo lavoro musicale a oggi è quello che più mi ha impegnato in temini di genesi, costruzione, ela- borazione e rifinitura; volevo dare una confezione il più possibile aderente al carattere del disco, vi- cino a dinamiche umane di un’al- tra generazione rispetto a quella attuale. Perché hai scelto di includere an- che “Helsinki”, unico brano non inedito? 6 Anche nel disco precedente ho reinciso e inserito un brano già presente in un altro disco; anche per Helsinki vale lo stesso. Il per- ché credo sia legato al fatto che oramai sono dieci anni che lo pra- tico nel quotidiano e dal vivo e volevo lasciare una traccia delle sue metamorfosi e trasformazioni. La tua è una musica “difficile”, diciamo così. Cosa ti senti- resti di dire per convincere qualcuno che non ha mai ascoltato il tuo genere per aprire un po’ le porte a un di- sco come il tuo? Di non aspettarsi un lavoro di animazione e intrattenimento e che probabilmente si anno- ierà. 7