Vent’anni di carriera e circa un-
dici da songwriter solista “itine-
rante”: che cosa ti ha portato a
confrontarti, proprio ora e pro-
prio in questo modo, con gli ar-
gomenti e le canzoni di “Songs
for the present time”?
Ho sempre scritto di quello che
mi succedeva intorno. Questa
volta invece quello che accadeva
intorno a me era più forte, aveva
più peso del solito. Non osservavo
e basta ma mi stava capitando più
di qualcosa. Quindi alcune can-
zoni sono uscite di getto, mentre
altre hanno avuto la spinta giusta
per essere finalmente concluse.
Il disco si intitola “Canzoni per
il tempo presente”, ma i suoni
sembrano vintage e hai accosta-
to una foto degli anni Trenta a
ogni brano. A cosa si deve questo
“sfasamento temporale”?
Si è vero, c’è uno sfasamento tra il
titolo del disco e i suoni usati. Le
foto usate hanno aiutato ad accen-
tuare questa distanza. E’ comun-
que un effetto che mi piaceva dare
a tutto il lavoro. Il tempo presente
è quello delle emozioni che pro-
viamo e che rimangono inveriate
TOBIA LAMARE
Il mare, la Masseria, il Salento: ingredienti imprevedibili quelli del nuo-
vo album del songwriter pugliese, che si chiama “Songs for the present
time” e che sembra decisamente connesso con il folk americano
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