TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 027 | Page 12

DANIELE BRUSASCHETTO “Un pesce fuor d’acqua sempre e comun- que”, il musicista torinese stupisce una volta ancora regalandosi un ritorno alle origini: “Flying Stag”, un vero e proprio disco me- tal, naturalmente con qualche inclinazione sperimentale Diciamo che l’attitudine che si ha quando si ascolta un tuo di- sco nuovo è “mi preparo a essere sorpreso”. Chi se l’aspettava un disco, diciamo così, “metal” che si riconnette ai tuoi esordi? Mi spieghi le motivazioni di questa scelta? Mi fa molto piacere sentire que- ste tue parole, ho sempre cercato di prendere diverse direzioni da disco a disco, un po’ per spirito di sperimentazione e un po’ per non darmi orizzonti scontati. Quella di “Flying Stag” è stata, forse, la svol- ta più radicale. Credo proprio che nessuno si sarebbe mai aspettato una bomba simile. Da quando, tre anni fa, sono diventato padre ho sentito il bisogno irrefrenabile di tornare alle origini.. all’adolescen- za metal... il rock pesante.. a una musica più muscolare che stret- tamente cerebrale/sentimentale... Tornare alle origini per buttarsi in un futuro radioso. E poi non sono mai stato realmente parte di nes- suna scena... un pesce fuor d’ac- qua sempre e comunque. Si sentono anche echi post grun- ge in alcuni brani. Sei stato am-