Quali sono le sensazioni e le
emozioni dominanti che hanno
accompagnato il tuo ultimo di-
sco, “Dove non si tocca”?
Sicuramente la malinconia, ma
quella ispirata, che fa bene. Poi il
senso di protezione verso ciò che
di bello abbiamo nel quotidiano.
C’è la nostalgia della fanciullezza
perduta ma anche la consapevo-
lezza che da grandi siamo più for-
ti.
Come nasce “Tanti auguri”?
Tanti auguri è dedicata al periodo
in cui ho sofferto di insonnia. Chi
è insonne lo sa, di notte i mostri
diventano giganti e poi spariscono
nonappena arriva la luce. Il tempo
degli insonni è dilatato, quasi irre-
ale. In questo tempo “nutriamo” le
nostre stesse paure.
Mi ha incuriosito molto anche
il video, in particolare la par-
te “misteriosa” con la maschera
da corvo… Mi vuoi raccontare
qualcosa del concept?
È basato sulla linea sottile tra il
mondo reale e quello onirico, tut-
te e tre le figure hanno un velo di
inquietudine anche se in modo
diverso. Sono ovviamente sem-
pre io, ad interpretarle tutte, come
ad avvalorare la tesi che siamo gli
autori dei nostri stessi incubi. Il
corvo è sicuramente quella più te-
tra delle tre. Tutti i luoghi in cui
abbiamo girato sono abbandonati
e li ho cercati personalmente. Ric-
chi di suggestioni, soprattutto oni-
riche.
Nella tua pagina Facebook sono
elencati i tuoi gusti musicali, che
viaggiano agili da Sergio Endri-
go ai Sigur Ros. Ma se dovessi
scegliere un singolo artista con
cui fare un duetto, chi sarebbe?
Uno dei più grandi cantautori vi-
venti, Samuele Bersani.
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