si nasce” a “Parola di Franz!”?
Da “Assassini si nasce” a “Parola
di Franz!” ci sono stati concerti,
sconcerti, apprezzamenti e ripen-
samenti. Ma è tutto normale...
“Parola di Franz!” è il nuovo di-
sco. Con quali premesse e idee
hai approcciato questo lavoro?
Ah, nessuna premessa o scelta
aprioristica. Ho semplicemente
aspettato che mi venisse l’ispira-
zione e la voglia di progettare un
nuovo edificio di emozioni. Per
me “Parola di Franz” è un’ illusio-
ne matura, un mondo che preva-
lentemente si batte (con le sue te-
matiche), contro l’omologazione e
il pensiero unico dominante. Ov-
viamente il cd contiene anche bra-
ni che esulano da queste temati-
che, come TIEMP’, LE COSE GIÀ
DETTE, TUTTO QUELLO CHE
MI MANCA É UN ATTIMO.
Invece, la canzone che dà il titolo
al cd, tratta di scene da un mani-
comio. È una storia vera. Franz
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(da me denominato tale) è un per-
sonaggio realmente esistito, che
ho conosciuto personalmente...
Per quanto riguarda il discorso
musicale, credo e so di aver man-
tenuto il mio stile, anche se nel
secondo cd ci sono più parole e
meno schitarrate. Tutto il progetto
è stato realizzato a budget molto
ridotto, ed è stato possibile anche
grazie alla preziosa collaborazio-
ne di Giuseppe Rotondi, co-pro-
duttore e co-arrangiatore, nonché
batterista, percussionista e fonico.
Come nasce “Atto di dolore”?
Voglio subito sottolineare che non
ho voluto citare né Guccini né l’
immenso Nietzsche. ATTO DI
DOLORE è un brano provocato-
rio, forse ironico, ma sicuramente
amaro. Quel “dio è morto” di cui
parlo, “uno e trino, dio quattrino”
è il surrogato di tutte le divinità
fallite, quel dio che ha definitiva-
mente trasformato i reali bisogni
dell’umanità, e gli stessi uomini in
merce, quel dio contraddittorio di
cui siamo adulatori e al contem-
po schiavi. Aggiungo che io sono
un non credente, ma essendo un
occidentale, sono inevitabilmente
immerso nella cultura cristiana.
Vuoi vedere che pur non volendo
ho scritto una canzone cristiana?!
Ah ah ah. Potrei dire molto altro,
ma so che il tempo e lo spazio a
disposizione sono tirati. Credo di
essermi già dilungato abbastanza.
Quali saranno le tue prossime
mosse?
Le mie prossime mosse? Conti-
nuare a camminare sul ciglio del
burrone. Scherzi a parte, spe-
ro non siano mosse epilettiche...
#ètuttoinutilemavafatto
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