TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 026 | Page 22

si nasce” a “Parola di Franz!”? Da “Assassini si nasce” a “Parola di Franz!” ci sono stati concerti, sconcerti, apprezzamenti e ripen- samenti. Ma è tutto normale... “Parola di Franz!” è il nuovo di- sco. Con quali premesse e idee hai approcciato questo lavoro? Ah, nessuna premessa o scelta aprioristica. Ho semplicemente aspettato che mi venisse l’ispira- zione e la voglia di progettare un nuovo edificio di emozioni. Per me “Parola di Franz” è un’ illusio- ne matura, un mondo che preva- lentemente si batte (con le sue te- matiche), contro l’omologazione e il pensiero unico dominante. Ov- viamente il cd contiene anche bra- ni che esulano da queste temati- che, come TIEMP’, LE COSE GIÀ DETTE, TUTTO QUELLO CHE MI MANCA É UN ATTIMO. Invece, la canzone che dà il titolo al cd, tratta di scene da un mani- comio. È una storia vera. Franz 22 (da me denominato tale) è un per- sonaggio realmente esistito, che ho conosciuto personalmente... Per quanto riguarda il discorso musicale, credo e so di aver man- tenuto il mio stile, anche se nel secondo cd ci sono più parole e meno schitarrate. Tutto il progetto è stato realizzato a budget molto ridotto, ed è stato possibile anche grazie alla preziosa collaborazio- ne di Giuseppe Rotondi, co-pro- duttore e co-arrangiatore, nonché batterista, percussionista e fonico. Come nasce “Atto di dolore”? Voglio subito sottolineare che non ho voluto citare né Guccini né l’ immenso Nietzsche. ATTO DI DOLORE è un brano provocato- rio, forse ironico, ma sicuramente amaro. Quel “dio è morto” di cui parlo, “uno e trino, dio quattrino” è il surrogato di tutte le divinità fallite, quel dio che ha definitiva- mente trasformato i reali bisogni dell’umanità, e gli stessi uomini in merce, quel dio contraddittorio di cui siamo adulatori e al contem- po schiavi. Aggiungo che io sono un non credente, ma essendo un occidentale, sono inevitabilmente immerso nella cultura cristiana. Vuoi vedere che pur non volendo ho scritto una canzone cristiana?! Ah ah ah. Potrei dire molto altro, ma so che il tempo e lo spazio a disposizione sono tirati. Credo di essermi già dilungato abbastanza. Quali saranno le tue prossime mosse? Le mie prossime mosse? Conti- nuare a camminare sul ciglio del burrone. Scherzi a parte, spe- ro non siano mosse epilettiche... #ètuttoinutilemavafatto 23