TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 023 | Page 4

CISCO respirare aria nuova Stefano “Cisco” Bellotti torna con “Indiani & Cowboy”, album composto di dieci canzoni. Il cantautore è volato fino in Texas per raccogliere la giusta ispirazione e l’album è nato con il prezioso contributo di Rick del Castillo Per “Indiani & Cowboy” sei par- tito da presupposti differenti, sei volato fino in Texas e hai cam- biato un po’ di cose. Ci spieghi perché? C’era per me necessità di cambiare aria musicalmente parlando per- ché gli ultimi dischi li ho sempre fatti in Emilia con i miei musicisti. In questo caso avevo bisogno di respirare aria nuova per pensare un nuovo progetto e l’immagine della frontiera americana con il discusso muro che vuole costruire Trump, la vita normale quotidiana di tutti i giorni dove la frontiera è un posto simbolico dove le culture si intrecciano e si mischiano, ecco quel discorso mi interessa tanto. Ma è un discorso che possiamo trovare anche in Italia, nel Medi- terraneo, è un legame che ci uni- sce molto forte e quindi quei con- cetti quei pensieri sono alle basi 4 del disco stesso. Mi sembra che oltre al discorso sonoro ci siano motivi ideali che ti hanno spinto in America. Sba- glio? Si per Indiani e Cowboy l’idea è stata proprio quella di mescolare le carte soprattutto a livello mu- sicale, sfruttare questo ponte che si era creato con l’America grazie a Paolo Pagetti della Rivertale e alle sue conoscenze americane di Austin con Rick Del Castillo, un ponte quindi tra l’Emilia e il Texas, dove noi qui in Italia abbia- mo creato le basi e poi l’abbiamo mandate oltreoceano per essere prodotte, completate e finite il cui risultato è qualcosa di completa- mente diverso da quello che ho sempre fatto nella mia vita, dove i suoni si mescolano, le radici non si perdono, la mia scrittura si sen- te. Il mio modo di scrivere can- zoni infatti non è tanto cambiato, ma è cambiato il sound fatto da un produttore come Rick appun- to che ha stravolto in alcuni casi i brani rendendoli affascinanti con suoni tex-mex, suoni di frontiera, suoni a me cari, rendendoli unici. Questo lavoro è un lavoro pensa- to, voluto in questa maniera dall’i- nizio, non a caso ho a realizzare il disco quando ho avuto la concre- ta certezza di poter lavorare con Rick, di poter andare ad Austin a cantare, a mixare, a finire il lavoro del disco realizzandolo con queste determinate caratteristiche. Per quello reputo Indiani e Cowboy un album diverso dagli altri e per quanto mi riguarda, di cambia- mento. I riferimenti all’attualità non mancano, così come i ritratti di personaggi “forti”. Come nasco- no, a proposito, le canzoni dedi- cate a Guido Rossa e Don Gallo? Questo senza dubbio è di sapore vintage ma dalle forti tematiche di attualità, non a caso si parla di confini, di muri, di migrazioni, di sceriffi e di indiani, perché il mon- do è fatto sempre di più da india- ni che tentano di sopravvivere e da cowboy che continuano a non capire. E quindi per questo è un disco di forte attualità. Le figure di Guido Rossa e di Don Gallo ov- viamente si schierano dalla parte degli indiani, sono due figure di 5