A proposito di tour e di luoghi
del mondo, non posso fare altro
che chiederti se ami viaggiare e
quali sono i luoghi “fisicamente
raggiungibili” che hanno segna-
to il tuo cammino.
Mi piace viaggiare, ciò che mi
piace vedere di più è la provincia.
Qui in Italia ne ho vista tanta, mi
piace il mare, i borghi e la campa-
gna, o i borghi che si incastrano
con entrambe le cose, tipo Posita-
no o Castellina in Chianti. All’e-
stero sono stato quasi sempre in
grandi città. Mi riprometto, appe-
na potrò, di visitare la campagna
francese, quella belga, i mulini a
vento in Olanda, ma anche la pro-
vincia inglese. Altro desiderio che
avrei: Santorini in Inverno. Ma-
gari anche primavera. Ma non in
estate.
Grazie a “Smetto quando voglio”,
colonna sonora dell’omonimo
film, sei arrivato a farti cono-
scere anche da chi è lontano dal
mondo musicale indipendente.
Com’è nata la collaborazione con
la produzione?
Molto brevemente (l’ho già rac-
contato in molte interviste) suo-
bello, poi, girare, trovare e ritro-
vare i fan in giro, magari gente
che si è fatta i chilometri, magari
gente che si è fatta più città. Credo
che la data che mi è rimasta più
impressa é stata Prato (Capanno
Black Out) perché c’è stata molta
più risposta di quanto mi aspet-
tassi e perché ero particolarmen-
te “allegro” sul palco. Si accedeva
al camerino tramite delle scalet-
te. Ricordo che a fine concerto,
uscendo dal palco le ho fatte di
schiena, perché sono inciampato.
In “Sorriso” parli d’amore e di
malinconia, ma quello che mi
ha colpita fin dal primo ascolto
sono i luoghi che la abitano. I
negozi sono uguali a Berlino e a
Cosenza, i pensieri sono uguali
a Taranto o a Milano, come a ri-
prendere il concetto del non im-
porta dove… ma chi?
L’argomento principale di Sorri-
so è la morte. È dedicata a una
persona che non ha mai saputo
di essere amata, e come dici tu...
il pensiero, il ricordo, può avere
molti “dove” ma è il “chi”, spesso a
dare davvero importanza a quel
luogo, e a quel ricordo.
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la ho scritto il brano. Gli é piaciu-
to.
Di solito chiedo una playlist agli
ospiti di “Cinque minuti con...”,
ma in questo caso mi piacerebbe
che ne creassi una a tema viag-
gio, interiore o no lo decidi tu…
Ti va?
Vi do una Playlist che ascolterei
percorrendo la provincia... la Via
Emilia ad esempio, o le strade di
campagna della Maremma, o una
litoranea in Calabria.
Clicca qui per la Playlist
navo in un locale a Roma, era
un breve intervento sul palco
nell’ambito di un open mic (quel-
lo che dopo avrebbero chiama-
to Spaghetti Unplugged). Seduta
tra il pubblico c’era la ragazza di
Sydney, il regista. Mi ha fatto un
video, poi glielo ha fatto casual-
mente vedere, e da lì si è interes-
sato alla mia musica. Siccome ave-
va questo film da girare qualche
mese dopo ha pensato di affidarmi
la title track. Mi ha mandato la
sceneggiatura e sulla base di quel-
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