me di persone che hanno regi-
strato un disco. Io sono la spinta
creativa e il comburente che ha
innescato la combustione.
Hai pubblicato da poco il tuo
primo singolo, “Illusi Reclusi”.
Parlaci un po’ di questo brano.
È un brano che mette in fila un
elenco di luoghi comuni che oggi
sono considerati opinioni e che
stimolano l’aggressività delle per-
sone. Siccome al peggio non c’è
mai fine, questi luoghi comuni
creano consenso, sono diventati
ideologie da inserire nei program-
mi elettorali.
Il singolo ha anticipato l’uscita
del tuo primo album, “Il Falò
30
dell’Umanità”, pubbli-
cato lo scorso 16 aprile.
Cosa rappresenta que-
sto “falò dell’umanità”?
Nel disco si racconta
dell’essere umano, delle
sue espressioni peggiori.
Tra le righe si intravede
l’amore come unica via
di fuga a una esistenza
meschina. Musicalmente
è abbastanza vario, sia-
mo partiti da brani chi-
tarra e voce che abbiamo
vestito degli arrangia-
menti più adatti al no-
stro gusto personale.
Quali sono le esperien-
ze o le situazioni che
ti stimolano maggior-
mente a scrivere una
canzone?
Sono gli stati d’animo a
darmi la spinta creativa,
a volte però devo impor-
mi una disciplina di scrittura che
sia indipendente dallo stato emo-
tivo. Essendo tendenzialmente un
pessimista sono più creativo nei
momenti negativi che per fortuna
non sono frequenti.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Non avere rimpianti.
Prossimi live?
Ci stiamo lavorando. Per gli ag-
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