TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 023 | Page 24

WALLACE RECORDS Compie vent’anni l’etichetta di Trezzano Rosa (Milano), fedele all’etica del DIY, partendo dal punk rock ma uscendo poi spesso dal seminato. La compilation “TracceXX” la celebra. Ecco le nostre domande al patron Mirko Spino 24 Direi di partire da un quadro storico: quando e come nasce Wallace Records e che cosa avete combinato in questi vent’anni? I primi passi sono stati mossi ap- punto nel 1999, venti anni fa. Il quadro storico era estremamente diverso da quello odierno: si com- pravano ancora i dischi fisici, non soltanto in ambito underground. Il contesto specifico era, ed è, quello del rock underground in- dipendente, ossia quel mondo fat- to di musica suonata, ispirata dal punk ma che non suona necessa- riamente punk-rock, e fieramente lontana da logiche commerciali. Se vogliamo citare dei punti di riferimento dico Dischord e Touch&Go. Rimanendo anco- rati a questa idea, tanti dischi (200) e tanti artisti (100) sono passati. Ma anche tanti concerti, party, e grosse soddisfazioni. Come nasce l’idea della com- pilation e com’è andata l’ope- razione? TracceXX è l’ideale seguito di Tracce, la prima uscita dell’e- tichetta. Mi sono ispirato a quell’idea: fotografare un pez- zo di underground italiano di quel periodo. La differenza è che nella prima uscita ho lavorato con gruppi che avrei voluto ave- re nell’etichetta. In questa ultima compilation ci sono gruppi che già stanno nell’etichetta. L’opera- zione di crowdfunding è andata bene, abbiamo raggiunto l’obiet- tivo economico, ma avevo anche l’intenzione di sondare il terreno, ossia quanto potesse interessare l’operazione, se un po’ di “pubbli- co” fosse ancora li e se fosse pron- to a sostenere l’etichetta. Ed è stato così. Queste sono domande da non 25