tv non le discuto, purché ci vada-
no con la loro idea, che piaccia o
meno, la musica per teenager non
discuto neanche quella, c’è sempre
ché prendersi quello che gli viene
offerto da chi ha pagato di più. Le
scelte che fanno le band indipen-
denti di andar nei vari festival in
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stata, che piac-
cia o meno. Se
c’è un proble-
ma è quello
che a diffe-
renza di qual-
che anno fa,
i piccoli club
che aprono e
chiudono in
continuazione
e non vengono
affatto aiutati
dagli enti sta-
tali, anzi, ven-
gono affonda-
ti, questo fa sì
che i cachet
siano sem-
pre più bassi
e molte band
di un basso
livello di po-
polarità non
riescono più
a spostarsi e
portare la loro
musica in tutte le città. Se prendo
poi la domanda dal punto di vista
artistico o gusto personale, non
si tratterebbe più di un problema
italiano.
Tra produttori e aperture ai con-
certi avete incontrato alcuni gi-
ganti della musica alternativa.
Chi ha lasciato il segno maggio-
re su di voi?
Senza dubbio alcuno la persona
che sentiamo più vicina e con la
quale abbiamo collaborato di più
è Amaury Cambuzat, sia come
Ulan Bator che come nostro pro-
duttore, egli ci ha strutturato
come musicisti e aiutato a colma-
re le nostre lacune, oltre ad averci
fortemente influenzato con la sua
musica, Amaury rimane uno dei
nostri punti di riferimento oltre
che un buon amico!
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