TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 022 | Page 6

E’ un mondo che mi è stato tra- mandato, che ora mi appartiene, pur non essendo direttamente un “figlio” di quell’epoca. E’ vero, al- cune canzoni di A60 non sono famosissime, o almeno non per la maggioranza delle persone della mia generazione. Ma lo sono per me, sono pezzi della mia memoria ed è per questo che sono finite nel disco. Come hai deciso la tracklist? L’idea di base era scegliere un brano per ogni anno, dal 1960 al 1969, un pezzo di musica “leg- gera” che potesse rappresen- tare quel periodo. E poi, come dicevo, sono andato a pescare nei miei ricordi, in una sorta di viaggio del tempo. Ho chiuso gli 6 giungere qualcosa, che canzoni avresti scelto? In realtà, se adesso guardo A60 così com’è credo che non cam- bierei nulla. Nove pezzi per un viaggio di nove anni. Ci ho messo davvero tutto quello che avrei vo- luto, lo scopo è raggiunto. Vorrei due parole anche sul vi- deo di “Resta”: perché hai scelto questa canzone sia come singo- lo sia come pezzo d’apertura del disco, e com’è andato il video (si direbbe tu ti sia divertito parec- chio)? Effettivamente sì, mi sono diverti- to eh eh... era questa l’intenzione, mostrare il lato piu’ “beat” degli anni ‘60, attraverso una rielabo- razione “post grunge”, che potesse dare una nuova energia a questo brano di quasi sessant’anni fa. E’ stato scelto perché ci è piaciuto il suono, l’intenzione, il risultato. E perché è un brano del 1960, l’inizio del viaggio, la giusta pre- sentazione prima di attraversare la nostra autostrada 60, magari a bordo di una vecchia Fiat Ritmo con un’autoradio a cassette, piena di storie da raccontare. occhi, sono tornato indietro e le canzoni sono arrivate da sole, in un certo senso. Qual è stata la cosa più difficile nel rileggere queste canzoni, so- prattutto dal punto di vista so- noro? Be’ sicuramente la sfida principale era riuscire a “rivestire” i brani in una chiave che potesse essere con- temporanea, dare alle parole un peso differente, attraverso l’arran- giamento, i suoni, la scelta degli strumenti e l’intenzione del canto. Insieme a Flavio Ferri (Delta V) che ha prodotto l’album abbia- mo cercato di ripartire dalla base di ogni canzone, distruggendo il mood originale e poi ricostruendo ogni brano partendo dalla melo- dia della voce e dal testo. Non è stato difficile ma sicuramente c’è voluto del tempo, non volevamo delle “repliche” ma delle vere in- terpretazioni, che potessero dire qualcosa di me e che mi rappre- sentassero a livello artistico. Sei riuscito a mettere tutti i bra- ni che ti eri proposto oppure qualcosa è rimasto fuori? E in ogni caso se avessi dovuto ag- 7