E’ un mondo che mi è stato tra-
mandato, che ora mi appartiene,
pur non essendo direttamente un
“figlio” di quell’epoca. E’ vero, al-
cune canzoni di A60 non sono
famosissime, o almeno non per la
maggioranza delle persone della
mia generazione. Ma lo sono per
me, sono pezzi della mia memoria
ed è per questo che sono finite nel
disco.
Come hai deciso la tracklist?
L’idea di base era scegliere un
brano per ogni anno, dal 1960 al
1969, un pezzo di musica “leg-
gera” che potesse rappresen-
tare quel periodo. E poi, come
dicevo, sono andato a pescare
nei miei ricordi, in una sorta di
viaggio del tempo. Ho chiuso gli
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giungere qualcosa, che canzoni
avresti scelto?
In realtà, se adesso guardo A60
così com’è credo che non cam-
bierei nulla. Nove pezzi per un
viaggio di nove anni. Ci ho messo
davvero tutto quello che avrei vo-
luto, lo scopo è raggiunto.
Vorrei due parole anche sul vi-
deo di “Resta”: perché hai scelto
questa canzone sia come singo-
lo sia come pezzo d’apertura del
disco, e com’è andato il video (si
direbbe tu ti sia divertito parec-
chio)?
Effettivamente sì, mi sono diverti-
to eh eh... era questa l’intenzione,
mostrare il lato piu’ “beat” degli
anni ‘60, attraverso una rielabo-
razione “post grunge”, che potesse
dare una nuova energia a questo
brano di quasi sessant’anni fa.
E’ stato scelto perché ci è piaciuto
il suono, l’intenzione, il risultato.
E perché è un brano del 1960,
l’inizio del viaggio, la giusta pre-
sentazione prima di attraversare
la nostra autostrada 60, magari a
bordo di una vecchia Fiat Ritmo
con un’autoradio a cassette, piena
di storie da raccontare.
occhi, sono tornato indietro e le
canzoni sono arrivate da sole, in
un certo senso.
Qual è stata la cosa più difficile
nel rileggere queste canzoni, so-
prattutto dal punto di vista so-
noro?
Be’ sicuramente la sfida principale
era riuscire a “rivestire” i brani in
una chiave che potesse essere con-
temporanea, dare alle parole un
peso differente, attraverso l’arran-
giamento, i suoni, la scelta degli
strumenti e l’intenzione del canto.
Insieme a Flavio Ferri (Delta V)
che ha prodotto l’album abbia-
mo cercato di ripartire dalla base
di ogni canzone, distruggendo il
mood originale e poi ricostruendo
ogni brano partendo dalla melo-
dia della voce e dal testo. Non è
stato difficile ma sicuramente c’è
voluto del tempo, non volevamo
delle “repliche” ma delle vere in-
terpretazioni, che potessero dire
qualcosa di me e che mi rappre-
sentassero a livello artistico.
Sei riuscito a mettere tutti i bra-
ni che ti eri proposto oppure
qualcosa è rimasto fuori? E in
ogni caso se avessi dovuto ag-
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