ALESSANDRA FONTANA
Dopo un inizio di carriera dedicato alle cover, si è riscoperta cantautrice:
“Semplicemente”, il nuovo album, ne è il risultato
per imparare qualcosa ed anche
per esternare la mia felicità. Per
molti anni ho utilizzato canzoni
scritte da altri autori per adden-
trarmi in questo percorso, finché,
iscrivendomi a un corso di canto,
sono stata “costretta” a cimentar-
mi nella creazione di una canzo-
Dopo anni passati a cantare co-
ver, hai sentito il desiderio di
cantare la tua “verità”: com’è an-
dato questo processo?
Cantare è sempre stato per me il
modo migliore per esprimere le
mie emozioni, per trasformare i
momenti difficili in opportunità
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ne. Dopo aver scritto alcuni brani
ho iniziato a capire che mi senti-
vo più vera, più autentica quando
cantavo le mie “verità”. Così ho
scelto di seguire questa sensazio-
ne.
Le tue canzoni arrivano da un
percorso lungo oppure sono ar-
rivate tutte insieme e in breve?
Il percorso che mi ha portato a
scrivere tutte le canzoni dell’album
è stato relativamente breve. Dopo
aver finito di scrivere il primo bra-
no, nei mesi successivi, ho compo-
sto altre canzoni, perché sentivo il
bisogno di far “materializzare” un
cammino introspettivo che ave-
vo iniziato precedentemente. Più
lungo, invece, è stato prendere la
decisione di pubblicare l’intero al-
bum. Avevo bisogno di fortificar-
mi dentro prima di presentare agli
altri la mia interiorità.
Come nasce Tempo?
Tempo nasce dalla consapevolez-
za che la vita scorre e che non si
può tornare indietro. Questo pen-
siero genera paura verso il futuro
che è, per sua natura, incerto. Più
forte della paura è il potere della
musica di far scivolare via tutte le
angosce, aiutandoti a cambiare la
prospettiva da cui guardi la vita.
Si spalanca così una nuova oppor-
tunità che permette di vedere gli
errori come un’occasione per im-
parare e di conoscere una nuova
parte della propria essenza.
Hai in preventivo di tornare a
esibirti dal vivo, questa volta con
canzoni “tue”? E se sì che tipo di
emozione è?
Sicuramente l’obiettivo è quello di
esibirmi dal vivo con le mie can-
zoni. Al momento ho presentato
il progetto in piccoli eventi privati
e già in queste situazioni “intime”
ho potuto sperimentare le emo-
zioni che mi suscita. Le sensazioni
sono più forti rispetto all’interpre-
tare solamente. Non si tratta solo
di cantare bene un brano, ma di
trasmettere una parte di me a chi
mi ascolta. C’è maggior paura ini-
zialmente, ma questa si dissolve
nel momento in cui inizio a can-
tare e mi rendo conto che ogni
brano lo vivo appieno e mi ritrovo
a essere vera nell’interpretazione
senza dover fare nulla di speciale.
C’è un maggior coinvolgimento
emotivo.
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