poi che questa scelta aggiunga una
nota di originalità al mio lavoro.
Come già suggeriscono titolo del
disco e title track, molti dei bra-
ni del disco fanno riferimento a
un periodo di “sospensione” in
attesa di svolte future. Vorrei sa-
pere quanto di autobiografico c’è
in brani come “Non cambierà” o
“Ruggine” o “Tregua”
Proprio mentre vivevo all’estero
sentivo il desiderio di fare un al-
bum che parlasse della mia con-
dizione. Mi trovavo in una con-
dizione di limbo, a una parte in
un paese a cui non appartenevo e
sapevo non essere il mio futuro,
dall’altro il piacere di gustarsi il
momento, proprio perché libero
dai vincoli del futuro. È un discor-
so personale, ma è anche quello
che prova la mia generazione, e in
generale che tutti hanno provato
a modo loro. Non si smette mai
di attendere qualcosa e ci si sente
sempre sospesi, in attesa che qual-
cosa succeda. Il mio lavoro nasce
da immagini e i brani partono da
da sensazioni che possono essere
realmente esperite o meno, poco
importa. Per esempio, in Non
assenza di termini e costruzioni
linguistiche approfondite si impo-
verisca anche il proprio modo di
pensare. Mi rendo conto che nel
disco precedente, Physical Law,
era arrivato fino a un certo punto,
invece con questo lavoro volevo
andare oltre, dire qualcosa di più
e affrontare una nuova sfida. L’i-
taliano è una lingua difficilissima,
ma sono felice del risultato. Credo
22
con Saturnino?
Saturnino è rimasto colpito da
un brano del mio preceden-
te lavoro (Oh Song https://spoti.
fi/2VPFrYk), da lì mi è venuto
in mente di proporgli una colla-
borazione su un mio brano. Sono
felicissimo e onorato che abbia ac-
cettato, sia per soddisfazione per-
sonale (non è da tutti i giorni ave-
re il più famoso bassista italiano
sul tuo disco) che per la marcia in
più che ha acquistato il brano con
il suo giro di basso funkeggiante.
Dopo Physical Law hai calcato i
palchi di numerosi festival. Hai
in programma un tour altrettan-
to impegnativo dopo Sospesi?
Physical Law mi ha dato tante
soddisfazioni e ho potuto suona-
re in festival e club bellissimi. Ora
ovviamente vogliamo fare ancora
di meglio, e con Fresh Yo! stia-
mo lavorando a un bel tour per
l’Italia. Ho il bisogno viscerale di
suonare, dopo aver passato così
tanto tempo in studio. Da marzo
comincerà ufficialmente il tour,
potete trovare le date in aggiorna-
mento sui social o sul sito www.
nularse.com
cambierà solo l’idea principale è
biografica (quanto ci si adatta al
mondo pur di star bene), ma non
la declinazione in tema d’amore.
Tregua invece, sono proprio io so-
speso al centro del mare, con lo
sguardo rivolto al sole, a pensare a
cosa sono, mentre passato e futu-
ro si fondono in preciso istante di
coscienza.
Mi incuriosisce molto anche la
traccia finale, 1999: come nasce
il brano e soprattutto come ti è
venuta l’idea di includere quel
flauto dolce che a scuola tutti ab-
biamo odiato?
Sono felice che questo brano ti
abbia colpito in qualche modo.
1999 è un inno all’infanzia e alla
nostalgia, e il flauto dolce è la rap-
presentazione di quel periodo. E
poi mi piace prendere sonorità di-
verse dal solito e farle mie. Avevo
il flauto dolce da qualche parte, ci
ho dato una spolverata e l’ho usa-
to. Volevo dare un tocco nostalgi-
co e onirico al brano, per questo
lo faccio finire affogato in un mare
di riverbero, come se ci si trovasse
in un dormiveglia.
Come nasce la collaborazione
23