MATTEO TOSCANO
“Cambiare vista” è il primo singolo del cantautore ligure, con la collabo-
razione di Emanuele Dabbono e con un lavoro più esteso in arrivo
Che cosa ti va di raccontare della
tua carriera fin qui?
Più che carriera preferisco chia-
marla strada. Di carriera possono
parlare i grandi e la strada è lun-
ga. Chissà. Della mia strada fino a
ora posso raccontare che è partita
come un’esigenza, e lo continua a
essere. Quando ero piccolo chiu-
so in cameretta ho cominciato a
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usare il pettine come microfono e
i miei genitori hanno capito ben
presto che ero leggermente mala-
to di musica e allora sono inizia-
te le esibizioni, lo studio e poi la
scrittura. Dopo anni di concorsi
e esperienze nel 2010 ho registra-
to il mio primo brano La nostra
favola e da lì ho cominciato a
scrivere. Nel 2016 l’incontro con
Emanuele Dabbono mi ha portato
alla scrittura di molti testi e final-
mente quest’anno i tempi erano
maturi e si parte con Cambiare
vista.
Come nasce “Cambiare vista”?
Cambiare vista nasce
dall’esigenza di cambiare
prospettiva dopo deter-
minate situazioni. Senza
stravolgere tutto ma sem-
plicemente cambiando
angolo di visuale. Vedi in
modo diverso e affronti
tutto in un altro modo. È
stata una canzone anche
terapeutica.
Che cosa ti ha regalato
lavorare con Emanuele
Dabbono?
Emanuele Dabbono è un
amico ed è una persona stupen-
da, con lui non è lavoro, è puro
divertimento. Si parla, si leggono
testi, nasce l’idea, si suona, si ar-
rangia, si canta e si ride, tanto.
Hai in preparazione un nuovo
disco: ci vuoi raccontare qual-
cosa?
Ci sto lavorando ora. È ancora
tutto work in progress. Sicura-
mente ci tengo a essere vero e
sarà un lavoro che curerò mol-
to. Sto pensando se fare uscire
prima altri brani singoli oppure
un prodotto intero. Insomma, lo
scopriremo solo scrivendo.
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