TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 021 | Page 26

sfuggito di mano più di una vol- ta; managers coraggiosi hanno puntato su gruppi “diversi” dal sound mainstream (basta pensare cosa ha generato l’arrivo su major dei Sonic Youth... Ha sintetizza- to molto bene questo concetto il grande Frank Zappa su un celebre video, ora su youtube: “ci manca- no i tempi dei produttori col siga- ro che non capivano un cazzo di musica”. Mi ha sorpreso del vostro disco il fatto che, benché palesemente se ne fotta delle mode, riesca a suo- nare comunque molto “contem- 26 poraneo”: come e quanto avete lavorato al sound? Sì, siamo lontani dagli stereoti- pi, odiamo i cliché di genere. Il nostro sound nasce sotto un im- peto punk rock’n’roll e noisy che ci siamo iniettati nel corso degli anni aggiungendo altri combi mo- dernizzati di psychedelia acida, avanguardia rockabilly cercando di non rimanere troppo scontati e omaggiamo tutto e tutti in un ibrido “franchiano”. Nonostante tutto, avete messo una canzone di “speranza” a fon- do disco: come nasce Wake Up? Qualcuno dirà speranza, altri tri- stezza. Abbiamo voluto conceder- ci un angolo di meditazione e di visione, cercando di emozionare e far sognare più pacatamente pos- sibile. Insomma volevamo ipno- tizzare... in fondo questo pezzo è la reale stima che abbiamo tra di noi, trasmessa al mondo intero. Leggendo le vostre note ho un po’ paura di farvi questa doman- da. Ma cazzo, tanto rispondete per mail, non mi potete mica prendere a sberle da lontano: che cosa ne pensate della musica contemporanea? Certo è che la produzione di mu- sica odierna è sterminata ed è dif- ficile dare un giudizio valido, ma secondo noi la musica contem- poranea non esiste, se non come revivalismo, più forte che nei de- cenni passati. Proprio per questo è diventato tutto più settoriale e, in generale, ognuno si muove in un ambito di ascolti ben definito. Per quanto ci riguarda cerchiamo di ascoltare e ci piacciono band di vario genere, ma purtroppo ben poche di quelle contemporanee. 27