BUCKWISE
Dopo anni di collaborazione musicale in varie band, è nata una band
che mescola elementi folk ed elettronica: “Turning Point” è il risultato
portati ad aggiungere me (Rober-
to) alla band.
Il vostro sound è caratterizzato
dall’accostamento di elementi
molto distanti, come le radici
folk e il banjo da una parte e l’e-
lettronica “europea” dall’altra.
Vorrei sapere come vi è arrivata
Come nasce e come si sviluppa il
progetto Buckwise?
Il progetto è nato da Nicola, Lo-
renzo e Gnappo, che collaborava-
no già da tempo in altri progetti
musicali. La necessità di includere
nel progetto qualcuno che scrives-
se (e cantasse) le parti vocali li ha
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l’illuminazione che ha portato
all’accostamento
È nato in maniera abbastanza
naturale, in particolare l’avvici-
namento di Gnappo all’elettro-
nica (originariamente bassista) e
di Nicola al banjo e al bluegrass
(lui ha cominciato con la tromba)
hanno sicuramente dato una spin-
ta importante a questo processo.
L’ingresso nel gruppo di Roberto,
producer con alle spalle vari pro-
getti musicali, ha contribuito a
rafforzare la parte elettronica del
progetto. In realtà non
è stato troppo difficile
trovare elementi sim-
biotici nei due generi,
la famosa cassa dritta
dell’elettronica non è al-
tro che la cassa battente
utilizzata nel folk e nel
country, i roll del banjo
sono assimilabili agli
arpeggiatori dei synth
usati molto nell’elettro-
nica, eccetera. Anche il
tipo di cantato usato da
noi prende molto dal
folk tradizionale ame-
ricano, ma ha spiccati
rimandi alle voci usate nell’elettro-
nica più indie di matrice inglese e
tedesca.
Perché questo rappresenta un
“Turning Point” per voi?
Veniamo da un periodo in cui ci
sono stati molti cambiamenti nel-
le vite di noi quattro, ognuno per
motivi diversi. Una volta finito il
disco abbiamo notato che il cam-
biamento era il filo conduttore di
tutti i brani, quindi è stato natura-
le prendere Turning Point, il titolo
della della seconda canzone, come
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