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THE PRICE Il nuovo progetto del chitarrista Marco Barusso si dipana tra le espe- rienze del passato, film noir e collaboratori eccellenti Vuoi raccontare come sei appro- dato al tuo nuovo progetto, The Price? Nel corso degli anni, oltre a oc- cuparmi di musica come “addet- to ai lavori”, ho anche fatto parte di due band, prima degli Heavy Metal Kids e successivamente dei Cayne, con i quali ho scoperto di essere in grado di scrivere anche brani miei. Quando si è inter- rotta la mia collaborazione con i 8 Cayne, per un certo periodo non ho più voluto saperne di fondare un’altra band. Però il lupo perde il pelo ma non il vizio, quindi piano piano nella mia mente ha preso forma l’idea di raccogliere i brani che avevo scritto negli ultimi dieci anni, fino ad allora rimasti in un cassetto, e di registrare un album coinvolgendo un po’ di amici con cui da sempre avrei voluto colla- borare. In seguito questo progetto si è anche sviluppato in una vera e propria band, con cui ho già fatto diversi concerti. Oltre che chitarrista e autore, sei ingegnere del suono, produttore e arrangiatore: che idee sonore volevi portare nell’album? L’album, essendo costituito da brani scritti in diversi periodi della mia vita e in collaborazione con cantanti diversi, ha per sua natura molte influenze stilistiche e attinge di volta in volta dal me- tal, dal grunge degli anni ’90, dal nu-metal, dalla new wave anni ’80 e dal rock alternativo moderno. Per me è stato importante fissare quelli che io chiamo “paletti” per delineare la strada del progetto; è un procedimento che adotto ogni volta che affronto una produzio- ne e che mi permette di stabilire le caratteristiche stilistiche dentro cui muovermi, per dare al lavoro un suono coerente, mantenendo però una certa eterogeneità. I bra- ni dovevano essere riproducibili dal vivo, potenti ma non troppo pesanti, e con un forte impatto melodico; volevo che fossero di- vertenti da suonare ma non cer- vellotici o troppo intricati. Non amo l’autoreferenzialità di chi “si suona addosso”. Infatti, malgrado io sia un chitarrista, molti dei miei pezzi non hanno nemmeno un solo di chitarra e non se ne sente la mancanza. Come nasce la collaborazione con Enrico Ruggeri? La collaborazione con Ruggeri è nata prima di The Price, quando ho avuto il piacere di produrre alcuni suoi brani, tra cui Il primo amore non si scorda mai, che gli è valso il 4° posto in classifica al Festival di Sanremo 2016. Proprio mentre stavamo lavorando al pez- zo, chiacchierando, Enrico mi ha svelato che è da sempre un fan del 9