di vista descrittivo ma musicale.
Ho sentito la necessità di rico-
minciare, di ripartire da un’altra
me, più consapevole e meno di-
pendente da antichi legami. Da
qui il bisogno di sperimentare
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nuove collaborazioni che hanno
saputo interpretare questo nuovo
bisogno. Diego Brancaccio e Da-
vide “Red” Battistelli, che insieme
a me hanno curato gli arrangia-
menti, sono stati due compagni di
viaggio fondamentali. Uno degli
aspetti più importanti delle lavo-
razioni è stata la campagna #inca-
dutalibera su Musicraiser perché
mi ha permesso di stringere un
legame ancora più forte con il mio
pubblico.
Perché hai chiamato il tuo disco
Risveglio? E risveglio da cosa?
Il nuovo disco si chiama Risveglio
e vuole comunicare, oltre alla mia
urgenza di cambiamento, il bi-
sogno di rinascita proprio anche
della nostra società. Viviamo in
un mondo molto complesso, su-
per strutturato e, come individui,
abbiamo perso molta fiducia nelle
istituzioni e negli esseri umani in
generale, siano essi i nostri vicini
di casa di sempre o persone venu-
te da un altro paese. Molti uomini
hanno paura e questo secondo di-
sco vuole parlare ai loro cuori, ai
loro occhi, per far sì che domani
sia davvero più luminoso e corag-
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gioso.
Dal punto di vista sonoro mi
sembra che tu abbia cercato di
variare il percorso il più possibi-
le. Vorrei sapere se questo era il
tuo intento e quali dischi ascol-
tavi di più durante la scrittura
dei brani.
Si esattamente, ma non ho seguito
una moda piuttosto che un’altra
ma soltanto un’urgenza creativa.
Le mie canzoni nascono al pia-
noforte e questa volta ho voluto
mantenere questa essenza, verità.
Ho ascoltato in particolare Nic-
colò Fabi, Cristina Donà, Yael
Naim e un ritorno ai The Doors.
Come nasce Rimini e perché l’hai
scelta come singolo di presenta-
zione?
Rimini è il mio ritorno a casa, alla
mia città natale per rinascere nuo-
vamente dopo aver viaggiato lon-
tano e dopo essermi persa per la
paura di non essere accettata. Ho
voluto presentare questo nuovo
lavoro proprio ripartendo da qui,
perché in fondo si parte sempre
per ritornare, cambiati, diversi
però più autentici a ciò che sentia-
mo di appartenere.