FRANCESCO
MASCIO
Da quali ispirazioni nasce il
nuovo disco?
Per quanto riguarda il sound, Wu
Way è ispirato per lo più alla mu-
sica tradizionale cinese; mentre
da un punto di vista concettuale si
tratta di un disco permeato dalle
“Wu Way” è il nuovo disco del chi-
tarrista nato a Cassino, largamente
avviato sulle strade d’Oriente
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filosofie orientali come il
buddismo, il taoismo e lo
zen.
Hai costruito le sonori-
tà del disco utilizzando
molti strumenti singola-
ri e non utilizzati spesso.
Quali erano i tuoi intenti
nel disegnare le sonorità
del disco?
Avevo in mente un disco
in cui la chitarra fosse al
centro dell’ascolto, ma al
tempo stesso volevo crea-
re, grazie ai vari strumenti
utilizzati, delle precise at-
mosfere sonore che fun-
gessero da cornice alla
voce della chitarra e da
collegamento ai brani per
dare maggiore coerenza al
concept dell’album.
Vorrei sapere come nasce
“Tiziano Terzani” e che tipo di
influenza ha esercitato su di te la
figura dello scrittore e giornali-
sta così legato all’Oriente.
In seguito alla lettura di un libro
di questo straordinario personag-
gio, ho provato una forte emozio-
ne che, dopo aver preso la chitar-
ra, quasi senza rendermi conto,
si è lentamente trasformata nella
ballad contenuta nel disco.
Tiziano Terzani mi ha sicuramen-
te ispirato sia come uomo che
come artista per il suo grande co-
raggio verso la ricerca della verità.
Ci sono alcuni ospiti di prestigio
sul tuo disco: come nasce la col-
laborazione con loro?
La collaborazione con il disco da
parte di Susanna Stivali, Gabriele
Coen e Sanjay Kansa Banik, na-
sce dal fatto che in passato avevo
già avuto il piacere di suonare con
loro, scoprendone la grande sensi-
bilità artistica; in oltre per alcuni
brani, avevo bisogno di precise
sonorità che erano affini alle loro
caratteristiche stilistiche, così non
ho potuto fare ameno di coinvol-
gerli in “Wu Way”.
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