TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 019 | Page 14

to al suono dell’album e comun- que al progetto? Alessandro ha donato al disco il suo tocco fiabesco e fuori dal tem- po. Una persona di un umanità ed empatia fuori dal comune. Dal lato tecnico ha aggiunto archi, pianoforte, synth e tutto quello che gli capitava sotto mano nel suo studio Rudere, una fucina di creatività e accuratezza tecnica. Ma la cosa più interessante che ha lavorato molto di sottrazione, alleggerendo dove c’era bisogno senza snaturare il nostro suono. Il disco ha scarsissimo rispetto per le distinzioni fra i generi, per non dire nessuno. Vorrei sapere qual è il vostro processo di lavo- razione visto che nel disco una canzone punk si trova accanto a una melodica, per poi passare a una quasi psichedelica e via di- scorrendo… Lo facciamo per destabilizzare i critici musicali ehehe. A parte gli scherzi, da sempre abbiamo cerca- to di giocare con i generi. Abbia- mo gusti molto diversi e cerchia- mo di “vestire” un brano che si porta in studio, come sembra ren- da meglio, o perché semplicemen- te quel giorno eravamo più incaz- zati di altri. In verità il lavoro su Universo n. 6 è stato quello dove si è cercato di essere più aderenti all’idea uscita dal provino acusti- co. Poi, va be’, ogni tanto ci faccia- mo prendere la mano. Mi sembra che il brano “Spetta- colare” abbia una genesi che me- rita di essere raccontata… Spettacolare è nata in un attimo, distrattamente. Ricordo soltanto che mi sono detto, non ho quasi mai scritto un verso che non con- tenga una nota d’ombra, di livore. Ed è arrivata la prima ballata ro- mantica del progetto, solare, diret- ta e senza bava alla bocca... A ria- scoltarla ora, mi sembra più punk di quelle incazzate. Avete sviluppato una notevole esperienza dal vivo, anche viste le band che avete affiancato. Ave- te in mente qualcosa di partico- lare per il tour di promozione del disco? Il set sarà simile ai tour preceden- ti, forse con più spazio a parti di relativa calma. Per il resto la solita e sana violenza. 14