THE ZOIDS
“Void Dimension” è l’esordio del trio che ha alle spalle lunghe avventure in
altre band ma che è riuscito a voltare pagina
dervi conto che potevate intra-
prendere questa nuova strada.
Potete raccontare com’è andata?
The Zoids nascono sulle ceneri
di At The Weekends, ma ci avete
messo un annetto prima di ren-
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Si, ci è voluto un annetto, ma forse
anche due prima di renderci conto
che così non poteva andare avanti.
È un po’ come nell’amore: perdi
la persona che ami e pensi che sia
impossibile trovare qualcuno che
quantomeno la eguagli. Ovvia-
mente spesso è soltanto per paura
che non si osa e io per osare ci ho
messo due anni. In quel periodo
ho imbracciato più volte la chitar-
ra, soltanto per tirare due accordi,
suonare qualche canzone che mi
piace, finché sono cominciate a
uscire fuori le prime idee (invo-
lontariamente). Alla terza bozza
mi sono reso conto che mi manca-
va qualcosa: la sala prove, il lega-
me che si crea con una band, i live
lontano da casa, le risate, le emo-
zioni, la musica, quella scritta con
il cuore. E quindi niente, da lì, una
birra con un Luigi ed è nato tutto.
Quali erano i discorsi alla base
del disco? Quali erano i vostri
obiettivi? Li avete raggiunti tut-
ti?
Alla base del disco non c’era nem-
meno un disco in realtà. C’era solo
la voglia di suonare. Ma è succes-
so tutto così in fretta: in nove mesi
abbiamo scritto nove pezzi, li ab-
biamo registrati e li abbiamo pub-
blicati. Quindi avere un disco sen-
za aspettarsi un disco va ben oltre
le nostre aspettative, soprattutto
perché stiamo ricevendo molti
consensi e recensioni positive!
Come nasce Lex e perché l’avete
scelta come singolo?
Lex è stato il pezzo più immedia-
to. Nato e finito nel giro di una
prova. Non so perché abbiamo
scelto proprio Lex come primo,
forse proprio perché è stato il pri-
mo scritto tutti e 3 insieme, per-
ché parla di cambiamento..
Le vostre sonorità sembrano
concentrarsi molto su decenni
passati, direi soprattutto i 90s.
Ci sono band di oggi che invece
vi piacciono e vi ispirano?
Si sicuramente ci sono band di
oggi che ci piacciono, anche se
sempre nel panorama internazio-
nale più che in quello nazionale.
Per quanto riguarda l’ispirazio-
ne cerchiamo di non rifarci mai
a qualcuno in particolare, ma
ci viene naturale scrivere quello
che sentiamo nostro, quello che
ci portiamo appresso da anni di
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