TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 017 | Page 12

che ho scritto da più tempo parec- chi anni fa, altri invece sono più recenti. Spesso rimangono scritti lì per poi essere ripresi quando sarà il momento, quando magari si è concluso un ciclo. Il tuo non è l’unico album con- temporaneo influenzato da sen- sazioni “cosmiche”: posto che non è più epoca di grande popo- larità delle esplorazioni spaziali, a che cosa è dovuta tutta questa voglia di fuga verso le stelle? Le stelle e l’universo sono l’em- blema dei Sogni dell’essere sospe- so, della libertà o forse della fuga come tu ben dici o comunque della scoperta. Non posso dirti perché molti siano influenzati da questo, però sono sicura che in questo momento storico abbiamo tanto bisogno di sognare, di eva- dere, di andare in un posto dove non ci siano pregiudizi, dove tutto è possibile! L’ignoto affascina sem- pre e questo posto così bello e ir- raggiungibile è un po’ l’idea dell’a- more più puro… E’ tutto così incerto che tutto lì sembra possibile... Sono incuriosito dal titolo del disco e dalla canzone omonima: vorrei sapere da che tipo di ispi- razioni nascono l’uno e l’altra. Ho scelto di chiamare così l’album perché è stata la prima canzone che ho deciso di scrivere volonta- riamente. Nel momento in cui la scrivevo non era solo un “buttare giù degli accordi, un’idea fine a se”, lei doveva essere una canzone, un inizio di un percorso. Questo pezzo è proprio la nascita di Dia- na, una notte di novembre iniziai a scrivere di botto questo testo e questi accordi accompagnati da un riverbero che risuonava nelle mie cuffie, in quel momento ho deciso che stavolta dovevo essere io a raccontare senza filtri né pau- re. Avevo raggiunto questa matu- rità. Quando si soffre per qualcosa non riesci a “costruire” la notte, 12 non riesci a mettere insieme i pez- zi della mente, non riesci a dormi- re, se c’è una cosa che ti fa soffrire. La notte è per me un momento fondamentale, perché si tirano le fila della giornata, si svuota la mente e inizi a pensare. Di notte si dice sempre la verità. Tre nomi di artiste senza le quali non saresti qui ora a parlare del tuo nuovo disco. Dato che mi parli di artiste donne posso dirti dei nomi di artiste sen- za le quali non avrei imbracciato la chitarra e imparato a suonare. PJ Harvey, Janis Joplin e come nostrane Carmen Consoli. Ti rispondo così di botto perché tra due minuti mi verranno in mente cento nomi e mi mangerò le mani ahahah. Solitamente quando compongo non ascolto musica di proposito per evitare influenze, ma sicuramente un’ar- tista donna che mi ha fatto ap- passionare all’elettronica è Grimes. Fabio Alcini 13