TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 017 | Page 10

alla doppia faccia di una stessa medaglia. Lei è la parte di me che preferisco, difficilmente saprebbe rivelarsi in altro modo se non con la musica. Ho scelto questo nome anche perché può accostarsi a tan- ti significati come tu ben scrivevi. La luna è sicuramente una fonte inesauribile di ispirazione, com- pongo quasi sempre di notte, ma- gari con un bel bicchiere di vino accanto. Racconti che pubblicare questo disco è stato un prevalere dell’e- sigenza di rendere noti i brani, rispetto a quella di tenerli nasco- sti… Da quanto tempo li serbavi e quanto è durata questa batta- glia interna? È la battaglia interiore più difficile che io abbia mai combattuto e cre- do che durerà per sempre. I brani sono per la maggior parte storie di vita vissuta e questo “raccon- tare” al mondo ciò che si è, senza filtri, svelando le proprie debolez- ze, raccontare dei propri dolori e delle proprie emozioni non è mai facile. In realtà è un po’ la mia te- rapia. L’essere onesti con se stessi non è mai semplice. Ci sono brani DIANA la battaglia interiore più difficile Roberta Arena assume un alias divino e lunare, e pubblica nove canzo- ni elettroniche e lunari, per mezzo delle quali pubblica “And You Can’t Build The Night” nasce il progetto che le sta alle spalle? Sicuramente non ho scelto il nome di Diana perché è la dea Diana, dea della caccia, della luna (e della morte improvvisa, ma comunque…): come nasce la scelta del tuo nome d’arte e come 10 della morte improvvisa ahahah, anzi è proprio lei a darmi lin- fa vitale! Diana è il mio secondo nome, e quindi l’accosto sempre 11