intervista
Il mondo che esce dalle canzo-
ni di questo disco può sembra-
re tra la decadenza e il disastro.
Hai davvero una visione così
pessimista?
Ti invito a riascoltare le canzo-
ni leggendole con il tono con cui
le ho scritte io: ti accorgerai che
questo non è affatto un disco pes-
simista, anzi, molto realista, in cui
che sentono le mie viscere. In que-
sto ultimo disco ho usato semplice-
mente una chiave diversa, più diret-
ta e meno ermetica, a volte ironica
o sarcastica, per descrivere la realtà.
Le sonorità si adeguano al modo in
cui voglio comunicare quello che
ho da dire e all’atmosfera che vo-
glio creare nei brani, e ovviamente
al mio gusto personale.
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zione”?
Rivoluzione nasce di
getto, come molte delle
mie canzoni; è la descri-
zione autobiografica di un modo di
essere, ma è anche un urlo dispera-
to che vorrebbe risvegliare un’uma-
nità che si è assopita tra i selfie e gli
inceneritori.
Nel tuo nuovo video, “Tutto il
resto rende più denaro” ci sono
tanti simboli e tante allusioni fi-
glie dell’attualità. Basta nascon-
dere il viso per proteggerci dalla
realtà?
No, anzi. Quella di “Tutto il resto
rende più denaro” è una realtà che
dobbiamo guardare chiaramente in
faccia, una realtà di cui siamo per-
fettamente consapevoli, fatta di fal-
sità e corruzione, delle cose inutili e
dell’apparire. Una superficie scivo-
losa ma ben definita, fatta di ruoli e
maschere che non tutti vorremmo
indossare, ma di cui ognuno di noi
infine diventa parte, poiché l’alter-
nativa sarebbe vivere su un altro
pianeta.
descrivo la confusione e l’assurdi-
tà della società in cui siamo tutti
immersi oggi. La mia intenzione è
piuttosto polemica e provocatoria,
sfocio addirittura nel tragicomico
in Tuttofare. Anzi, a dirtela tutta, a
me non viene in mente un modo
altrettanto leggero per descrivere la
tragicità e la confusione di un mon-
do così delirante, in cui - a comin-
ciare dai vertici - si continua a “fare
apparire solo quello che conviene”,
a “brindare e bere mentre il mon-
do crolla a pezzi”, a “restare zitti o
urlare come pazzi” (citaz. Devo es-
sere così). In alcuni brani c’è persino
un’apertura sognante e di speranza,
un invito alla riflessione personale
che conduce all’idea positiva di una
soluzione, una parentesi di tran-
quillità e genuinità in mezzo a tut-
to questo casino. Tutto questo per
dirti che sono un’ottimista ;) Ades-
so però una domanda te la faccio
io: la situazione sociale e politica a
te sembra così rosea?
Qui le domande le faccio io! Per
esempio: come nasce “Rivolu-
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