TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 014 ITA | Page 16

intervista Massimiliano Cusumano Massimiliano Cusumano pubbli- ca The Island Tales, dieci com- posizioni per lo più strumentali in- fluenzate dai climi mediterranei. Il disco nasce da idee di mesco- lanza, soprattutto collocate in quella terra d’incontri che è la Sicilia. Quali le ispirazioni origi- narie del disco? Come affermi tu correttamente la Sicilia è una terra d’incontri. Que- sta particolare dimensione, che è sia geografica che culturale, rende la mescolanza e la fusione di idee e sentimenti molto agevole a chi le porge l’orecchio. Le melodie pre- senti in questo lavoro tentano di evocare queste culture che hanno arricchito la storia della mia terra C’è un’aria molto morbida in quasi tutte le composizioni del disco. Dove hai elaborato nelle varie fasi del disco e quanto sei stato influenzato dall’ambiente? Quasi tutte le composizioni nasco- no in momenti particolari. Penso che il denominatore comune a tutte sia il momento in cui mi allontano 16 to a casa quelle voci e quelle melodie che fati- cavano a trovare posto. Puoi raccontare della “squadra” che ti ha accompa- gnato per il disco? Saranno con te anche dal vivo? All’inizio l’idea di “Island Tales” non era proprio del tutto definita. Era stata pensata come qualcosa che sarebbe rimasto per pochi inti- mi. Quando proposi al mio vecchio amico sassofonista - Raffaele Bar- ranca - la pre-produzione di alcuni brani ero un po’ imbarazzato, en- trambi avevamo fatto cose molto diverse da quelle che stavamo per fare. In realtà da lì a poco ci siamo ritrovati più uniti che mai insieme a Davide Femminino (contrabasso) e Iano (batteria). Insieme abbiamo pensato che Island Tales non po- teva concludersi con le ultime note registrate in sala. In quel momen- to ci siamo resi con to che era nato The Island Tales Group, in quanto tutti avevano raccontato qualcosa in questo lavoro. da me stesso, quando la mia atten- zione si rivolge ad altro, al paesag- gio, ai colori e ai sapori del luogo in cui vivo. Immagino delle storie cercando di commentare con la musica le diverse sensazioni che ne ricevo. Mi capita spesso di definire le idee durante la permanenza in magici come Marettimo, un’isola che riesce a rigenerarmi, a farmi apprezzare il senso della bellezza, a riportare il tutto ad uno stadio pri- mordiale non viziato da una quoti- dianità scettica e indifferente. Come nasce “Afrika”? La composizione di Afrika si di- stingue un po’ da quella di tutti gli altri brani, questo è evidente vista la presenza del canto. Durante la sua composizione ero alla ricerca di suoni che non riuscivo a trovare. Qualcosa mi riportava alle voci del mercato ma non erano esattamente quelle. Poi l’incontro con Doudou- Diouf: entrando in studio è stato chiaro e naturale. Si è annullata qualsiasi differenza culturale e geo- grafica e insieme abbiamo riporta- 17