intervista
Bang Bang Vegas
Un passo indietro
sull’evoluzione
Nati “con il preciso obiettivo di ri-
portare il blues e il rock nelle stra-
de”, i Bang Bang Vegas tengono
fede ai propri propositi grazie a
un disco come Party Animals, di
recente rilanciato anche grazie al
nuovo video, quello della title track,
che racconta la storia di un “rosa-
rio”, cioè di un venditore di rose.
Il video racconta la storia di
un “rosario”, come mai questa
scelta?
Vedevamo sempre questo ragazzo
bengalese con le rose allo stesso
semaforo , da anni, mattina, po-
meriggio, sera, 40 gradi , -5 gradi,
pioggia, neve, sempre sorridente,
sulla strada statale del Sempione.
Un giorno stavamo andando a suo-
nare a le Trottoir, eravamo in coda
al suo semaforo, lui si avvicina
come al solito, vede gli strumen-
ti e dice “Khan big star in India,
big star”. In quel periodo stavamo
cercando il protagonista del vi-
deo di “Party Animals”, ce l’aveva
servita su un piatto d’argento. Chi
meglio di lui poteva interpretare
la figura del lavoratore hardcore
di Milano che... vedrete nel video.
Il resto è futura storia.
Il protagonista del video ha ca-
pito il senso dell’iniziativa? Ha
acconsentito volentieri alle ri-
prese?
Ha acconsentito molto volentieri.
Anche se non eravamo così sicuri
che alla fine si sarebbe presenta-
to. Volevamo soltanto passare un
paio di giorni insieme e divertirci,
prima di tutto. Poi ovviamente ci
è successo di conoscere meglio il
personaggio che c’era dietro quel-
la faccia simpatica. Un mondo che
possiamo soltanto immaginare.
L’obbiettivo comunque era quello
di rompere il muro che c’era dentro
di lui, fargli vivere qualche ora di
totale divertimento e fargli dimenti-
care i mille cazzi che ha per la testa.
Fatto. Lo incrociamo ancora ogni
giorno a quel semaforo, non vede