TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 013 ITA | Page 14

intervista Rita Zingariello Il canto dell’ape è il terzo disco della cantautrice pugliese Rita Zin- gariello. Partirei da titolo e con- cept della copertina: mi racconti come sono nati? Una mia amica mi ha affidato il soprannome di Ape regina perché dice che le ricordo questo speciale animale che adora essere circonda- to e amato in modo unico e univo- co. Vorrei vedere chi non lo desi- dererebbe :) Da questo “sfottò” è nata una canzone, dalla canzone è nato il titolo del disco e poi l’imma- 14 gine di copertina, che mi raffigura come una regina improbabile, con cappello e uno scettro di carta, se- duta su un trono volutamente bas- so, con un’espressione quasi auste- ra che maschera la mia timidezza di fondo. Parli delle canzoni come della tua “psicoterapia”. Da che cosa ti ha curato questo disco? Soltanto una volta nella vita sono stata da una psicologa, spinta dalla curiosità di conoscermi meglio… abbiamo chiacchierato, ho fatto un test e alla fine dell’incontro mi ha detto che avrei potuto farle da as- sistente :) Il privilegio di scrivere canzoni significa trovare una fessu- ra dalla quale liberare emozioni che diversamente terrei dentro, signifi- ca svuotarmi lasciando una traccia perenne di quello che sono stata fino al momento prima di scrivere. Quando ho registrato questo disco mi prendevo semplicemente cura delle mie emozioni, quello da cui mi ha curato dopo non potevo ne- anche immaginarlo. Adesso final- mente posso dire che la voglia di cantarlo al mondo è diventata una delle migliori motivazioni per la re- missione di una malattia che mi ha fatto tanta paura. Come nascono le sonorità del tuo disco? In realtà sono una persona curiosa a cui piace affiancarsi di musicisti che fanno musica bella e non faccio mai discriminazioni sulla bellezza. Ascolto jazz e musica elettronica, musica classica e musica d’auto- re italiana, indie pop e indie rock, soprattutto in lingua inglese. Poi mi fermo là dove l’ascolto mi ha alleg- gerito il cuore e strappato un sorriso. Nei miei dischi, in que- sto soprattutto, ho cercato e scelto sonorità che rispondessero a questi requisiti innanzitutto per me stessa. Se poi dovessi riuscire a stimolare, in chi ascolta, delle riflessioni im- portanti senza diventare noiosa, la mia scommessa sarebbe vinta. Come nasce “Il Gioco della Neve”? Da una mia personale relazione in bilico. Una storia dominata dall’in- decisione e dall’incapacità di arriva- re a una scelta. Quando ho capito che dovevo arrendermi al senti- mento ho scritto questa canzone, invitando l’altra persona a salire sul filo sottile della mia vita e a rischiare con me l’equili- brio. 15