TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 013 ITA | Page 10

intervista remo Kristian Marr storico amico e chitarrista di Amy Winehouse. Insomma tanta carne al fuoco. Il gruppo si basa su cinque la- bel: perché questa scelta? La nostra mission è diventare una major indie con tutte le sottoe- tichette. In realtà non si tratta di un’esigenza di unione, ma semmai quella di poter spaziare su più fron- ti musicali a partire da un unico soggetto coordinatore, che gestisce varie etichette di proprietà, caratte- rizzate da precisi elementi tematici. Avete una collaborazione aperta con i celeberrimi studi di Abbey Road: come nasce questa colla- borazione? La collaborazione nasce al grande lavoro manageriale fatto da Gia- como Manfredi che ha sottoposto i nostri artisti all’istituto di Abbey Road che ha valutato opportuno collaborare con noi per la caratura dei progetti. Un ringraziamento va a Matteo Shipsi che ha coordinato tutta l’attività con Giacomo. Nel 2017 abbiamo prodotto Leaves and One Eyed Jack music, è partito con noi come bo- oker. Pierluigi Rottoli responsabile artistico di Tumulto e promoter. Stefano Gatti promoter di Cor- reggio e musicista che si occupa di organizzare eventi in centro Italia per Fil. Giulio Oldrini responsabi- le video e regista, e per finire Eric Le Funtan responsabile del nostro ufficio a Pechino, promoter e ma- nager americano alla quale abbia- mo affidato la gestione di Fil1933 in Cina. Siamo insomma una bella squadra affiatata, ci consideriamo una famiglia allargata, un collettivo di intenti. Collaboriamo con artisti anche affermati, a maggio produr- 10 Stone e Le Madri degli Orfani. Il primo progetto è molto minimali- sta e classico con piano violoncel- lo e voce con cantato in inglese. Le Madri invece sono garage pop puro, cantato in italiano: ebbene sì gli inglesi ci hanno prodotto in lingua nostra. Ci vuoi parlare dei vostri “pro- getti cinesi”? Sono ormai tre anni che ci lavo- riamo, possiamo dire che siamo la prima realtà discografica a svilup- pare il marchio in Cina, mercato chiuso e serrato. Noi pensiamo che sia il futuro per le start up ar- tistiche (band e soli- sti). Tramite studi di settore e viaggi abbia- mo compreso che in Cina è in corso una rivoluzione socio culturale come in Europa nel dopo guerra al livello musicale e ci simo infilati per primi. Stiamo pubblicando dieci dischi in sei mesi su radio, tv e social cinesi in maniera massimale perché abbia- mo accesso a canali privilegiati e primari, cosa che in Occiden- te per noi sarebbe impossibile. L’obbiettivo è portare la musica italiana in Cina. Le madri degli orfani Diraxy 11