intervista
John Malcovitch!
Nato a fine 2016, John Malkovi-
tch! è un progetto strumentale in
cui ogni componente della band
ha parte attiva nella creazione del
sound dell’album d’esordio: The
Irresistible New Cult of Sele-
nium.
Come siete arrivati all’esordio?
Il gruppo nasce alla fine del 2016
dalle ceneri di una band alternati-
ve-rock di cui facevano parte tre
dei quattro attuali membri. La de-
cisione di fare musica strumenta-
le è stata banalmente determinata
dall’assenza della figura del cantan-
te, permettendoci così di trovare la
nostra dimensione artistica. Con-
seguentemente i quattro pezzi che
compongono il disco sono nati in
modo naturale e in breve tempo.
Sono stati registrati in presa diretta
nell’Agosto 2017 ai Busthard Stu-
dios di Terni, con l’aiuto di Giorgio
Speranza (UTO) e Mattia Laureti
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di “post-rock”, che
di solito non piace a
nessuno...
Sicuramente l’influenza
del cosiddetto “post-rock” è pale-
se all’interno del disco vista la sua
presenza tra gli ascolti dei membri
del gruppo, ciò non nega la pre-
senza di altre influenze quali metal,
stoner e rock psichedelico, tutte in-
fluenze presenti fra le migliaia che
compongono il “post-rock”, ter-
mine di vaga appartenenza visto i
centinaia di diversi stili delle band
catalogate come tali: dall’etereo
jazz sussurrato dei Bark Psychosis
al metal strumentale dei Russian
Circles, passando per i tempi dispa-
ri dei Toe e l’alternative-rock speri-
mentale dei Mogwai e si potrebbe-
andare avanti per ore. Se dobbiamo
dire chi per noi è veramente “post-
rock”, ovvero che è andato al di là
del rock come il termine letteral-
mente suggerisce, indichiamo due
gruppi che ci sono riusciti, dando
una nuova voce ai strumenti classi-
ci del genere: Godspeed You! Black
(124C41+), per poi essere rilasciati
il 12 Gennaio per Dingleberry Re-
cords, I Dischi del Minollo, Edison
Box e Mehr Licht Records & False
Hopes.
“The Irresistible New Cult Of
Selenium” è una sorta di viag-
gio interiore. Quali sono i punti
di partenza del viaggio? E pote-
te spiegare il titolo dell’album?
All’interno del disco non vi sono
concetti o messaggi prestabiliti. Il
punto di partenza fondamentale
del viaggio è l’ascoltatore stesso, la
musica si pone l’obiettivo di esse-
re solamente il tramite attraverso
il quale il fruitore può essere so-
spinto in un viaggio emotivo del
tutto personale. Nel nostro piccolo
l’album richiama atmosfere pretta-
mente notturne, perciò volevamo
che il titolo richiamasse questo tipo
di sensazioni. Da qui il riferimen-
to al selenio, materiale che quando
bruciato emette una luce simile a
quella lunare.
La vostra musica finisce sot-
to l’etichetta onnicomprensiva
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