TRAKS MAGAZINE TRAKS MAGAZINE 012 ITA | Page 10

intervista pensato alla poesia di Philip Larkin, The Whitsun weddings, e come de- scrive ciò che vede dal finestrino di un treno... “Qualcuno che va allo stadio”, come il cricket su un campo da gioco. E lì è nata l’idea ... si vedono i campi da gioco da un treno... e poi ho pensato a come stanno scomparendo... Ci stanno costruendo sopra in tutta l’Inghil- terra. E’ una grande vergogna ... perché questi sono i posti che nu- trono l’immaginazione dei bambini. Comrades in Pop suona come un avvertimento per i giovani musi- cisti. Qual è il principale perico- lo che potrebbero incontrare? Le persone che sembrano essere dalla tua parte non lo sono neces- sariamente... Ho pensato che sa- rebbe stata una buona idea passare il testimone ai giovani che entrava- no nel settore incapsulando in una breve poesia cosa succede quan- do sei in una pop band... Di solito quando la gente ascolta la parola “poesia” nel pop, corre verso l’u- scita... Volevo rendere davvero fa- persone, ma è diventato principal- mente un problema di quale nome si sarebbe adattato alla scansione della canzone. Volevo usare David Lean, il produttore cinematogra- fico, ma era difficile farlo stare ... Idem, per John Lennon... McCar- tney ha tre sillabe. Quindi... mi di- spiace essere così banale. Penso che “Kenny” sia il pezzo che farà sentire i fan degli XTC più nostalgici. Puoi dirmi qual- cosa sull’idea che ti ha ispirato a scrivere questa canzone? È nata dal riff di chitarra. Ho pen- sato che somigliasse molto al mo- vimento di un treno... e poi ho 10 cile entrare nel brano... Soltanto una semplice spiegazione del fat- to che probabilmente tutte queste cose ti succederanno, ma quello che non devi fare è rimanere inca- sinato con i soldi. Come il Moulding degli anni ‘80 e ‘90 avrebbe scritto canzo- ni in questa ondata di “politi- cal correctness”? Non lo so... Si sarebbe raggomi- tolato come tutti gli altri, suppongo. La tua pagi- na di Wikipe- dia termina con qualcosa del tipo: “An- che se meno prolifico del suo compa- gno di band Andy Partrid- ge ...” Questo problema di essere meno prolifico ti ha infastidito in qualche modo? Non proprio... Siamo ciò che siamo e scrivo quello che scrivo... Tutti sanno che Internet è il più grande palude di disinformazio- ne che sia mai esistita. Ma alme- no l’uomo piccolo può far cono- scere anche le sue opinioni. Sto ancora scrivendo, così forse non sono così poco prolifico come la gente aveva pensato.