TRAKS INTERVIEW TRAKS INTERVIEW#9 | Page 6

se devo ammettere che rispetto al passato, dove mi trovavo a usare i classici strumenti batteria-bas- so-chitarra, con l’iPhone hai un mondo a disposizione, subito e in modo davvero facile, dai synth ai violini. Nelle note introduttive del disco fai riferimento ai viaggi in India e Canada che ti hanno dato mol- to. Come sono entrati in questo disco? Questi due viaggi rimaranno per sempre nella mia vita, mi hanno fatto capire tante cose e mi han- no cambiato. E questo anche nella musica. Ho voglia di lasciare dei messaggi, energie positive. “About links”, con il suo video, per esem- pio è una sorta di manifesto di Be a Bear dove c’è tanto Canada e tanta India. È una sorta preghiera dove ringrazio per quello che ho avuto. Ah, nell’intro di “Me & the grizzly” troverete il vero rumore di sottofondo di una strada del Tamil Nadu. Mi incuriosisce molto “Stranger Love”: come nasce? Stranger love nasce dopo una set- timana chiuso in casa rapito dalla serie Stranger things. Mi è piaciuta 6 tantissimo! Ho sempre avu- to una passione, un amore per i classic movie degli anni ‘80 e Stranger love è nata come la mia “colonna sonora” di quei giorni. Mi piace creare la mia perso- nale “colonna sonora” del momento. Puoi raccontare qualcosa delle varie collaborazioni di questo disco? Be a Bear è nato come pro- getto solista ma ultimamente mi sta un po’ stretta come situazione. Probabilmente il futuro sarà con una band o comunque con atri musicisti accanto a me. In que- sto album ho voluto in un certo senso iniziare questo processo. Le collaborazioni sono tutti miei amici di Bologna, amici veri, che volevo fortemente nel mio album. Con gli amici bisogna condividere tutto, anche la musica! Victor è il mio migliore amico, il “mio can- tante” storico con Le Braghe Cor- te, il cantante, l’unico che vorrei sempre di fianco a me. Grigio è il nome d’arte di Gaggio, il mio ido- lo musicale bolognese fin da pic- colo. Marco e Dave due grandissi- mi musicisti a 360 gradi anche se loro non lo sanno! 7