con l’inglese perchè volevamo una
sfida forte, cioè quella di uscire
dai confini nazionali e portare la
nostra musica a un pubblico an-
cora più vasto. Nel 2016 finalmen-
te si è concretizzato davvero qual-
cosa di importante con “Bonfires”,
primo disco in inglese, con il qua-
le abbiamo collezionato passaggi
in 90 radio in tutto il mondo e un
mini tour a Londra nell’agosto del
2017.
Chi sono i “Beautiful Monsters”
di cui parla il vostro singolo?
Questa canzone è nata quando ho
iniziato a pensare di avere avuto
molto dalla vita, riflettendo invece
su chi non ha avuto granchè,
oppure è proprio caduta in disgra-
zia. “Beautiful Monsters” perché
per la società devota al modello
del successo un barbone, un ma-
lato terminale, un migrante, un
disoccupato, sono soltanto mostri,
modelli di insuccesso da evitare
come la peste. Io dico invece che
queste persone sono bellissime,
perché nonostante la vita si sia ac-
canita contro di loro continuano
a vivere in mezzo a noi e a com-
battere, con la forza che rimane.
Mostri invece siamo noi, quando
non ci accorgiamo di tutta la sof-
ferenza che ci circonda nei volti di
questi “anonimi” e continuiamo
a lamentarci ogni giorno, per le
cose futili di cui spesso potremmo
fare a meno.
Perché nel video avete deciso di
indossare maschere bianche?
All’inizio avevamo pensato di gi-
rare con delle maschere da mo-
stro, poi invece all’ultimo momen-
to abbiamo capito che sarebbero
stato associate, nell’immaginario
collettivo, a una caricatura carna-
scialesca. Quindi abbiamo pensato
bene di virare su qualcosa di più
efficace come una maschera bian-
ca, per rendere in video l’indiffe-
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una tournée in UK a giugno
In verità abbiamo già quattro date
anche in Italia che stanno per es-
sere confermate proprio in questi
giorni, due saranno in Puglia, ter-
ra che ci sta accogliendo davvero
con calore e altre due invece nella
nostra città, si tratta di un ritorno
dopo ben quattro anni. Il tour in
UK invece è una cosa incredibile
che ci sta capitando e di cui andia-
mo veramente fieri. Saranno sette
date con inizio a Sheffield e con-
clusione proprio a Londra, dove
torneremo a distanza di un anno
esatto.
renza. Ecco per noi quell’inespres-
sività delle maschere non muove
la nostra coscienza, perché è così
che vediamo il prossimo. Non ci
accorgiamo se ride o se piange, se
non possiamo “guadagnare” qual-
cosa da un’amicizia allora non si
guarda al di là del proprio naso. Il
messaggio della canzone è forte,
abbiamo dovuto usare un espe-
diente altrettanto eficace.
Il singolo è l’ “antipasto” di un
nuovo disco?
Ovviamente si, ma vedrà la luce
il prossimo autunno. Prima ab-
biamo davvero tantissime cose
da fare, a partire dal
tour che ci accingiamo
ad affrontare. Possiamo
dire che l’album sarà la
normale continuazione
del lavoro iniziato con
“Jamie” a ottobre scorso
e “Beautiful monsters”
a marzo di quest’anno.
In più posso svelare un
piccolo segreto: ci sarà
anche una canzone in
italiano che sto compo-
nendo in questi giorni.
Avete in programma
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