TRAKS INTERVIEW TRAKS INTERVIEW#9 | Page 32

FRANCESCO CAMIN Un cantautore multitasking, con una grande passione per gli alberi e una serie di “Palindromi” che ha messo nel suo ultimo album Cantautore, laureato in scienze forestali e ambientali, postino di montagna: quale ruolo ti identi- fica meglio? Nessuno dei tre. Cerco di non identificarmi nelle attività che vivo, questo per mantenere un distacco da ciò che faccio e ciò che sono. La cosa interessante è che quello che faccio non lo deci- do io, e ciò che sono non l’ho ancora capito bene! Le occasioni e gli eventi capitano, non li scelgo io, io cerco soltanto 32 di seguire il flus- so, ovviamente andando nella direzione che sento nel cuo- re essere la più giusta per me. Amo gli alberi e stare in mezzo a loro mi fa vibra- re nel profondo, e guarda caso da quando ho iniziato a fare il postino mi ven- gono assegnate soltanto zone ru- rali e in mezzo alle montagne! Scrivere canzoni mi fa sentire vivo, incollare una melodia a un’armonia e poi colorarle con le parole penso sia la cosa più bella del mondo. Puoi raccontare che spirito ani- ma “Palindromi”? Ci sarebbero moltissime cose da dire, cercherò di essere conciso! È un disco di cui sono molto fiero, sia nel contenuto sia nella forma. La genesi di questo lavoro è stata piuttosto lunga, abbiamo comin- ciato a mettere mano alle prime canzoni addirittura nel mese di settembre del 2015. Sentivo però che dovevo provare ad arricchire la mia musica, trovare un modo per metterla a servizio di qual- cos’altro. Tutto è nato da un consi- glio di Anna, una persona chiave nella realizzazione di tutto que- sto lavoro, che mi ha proposto di guardare un cortometraggio ani- mato chiamato L’uomo che pianta- va gli alberi, la trasposizione video dell’omonimo libro di Jean Giono. Una storia meravigliosa, davvero meravigliosa, che tutti dovrebbero leggere almeno una volta e tenere sul comodino. Dopo aver finito il film (30 minuti) mi sono sentito diverso, la storia di quel vecchio contadino che piantava alberi in una landa deserta e morta del sud della Provenza aveva risvegliato in me qualcosa. Ho passato gior- nate a passeggiare da solo nei bo- schi che circondano casa mia e ho chiesto “Cosa posso fare per met- termi al servizio attraverso la mia musica? Come posso provare a 33