E colgo l’occasione per ringraziare
e citare i tre musicisti speciali che
mi hanno accompagnato in que-
sto percorso creativo Danilo Bla-
iotta e Giuseppe Salvaggio, anche
coautori di alcuni brani, e Marco
Tardioli batterista fuori classe. La
carica iniziale me la danno loro
tutte le volte che porto un brano
nuovo in sala prove e l’accolgono
con entusiasmo. Un importan-
te sostegno, per quel che riguar-
da il disco Acqua, è arrivato da
mmFACTORY, con cui abbiamo
lavorato alla produzione del disco.
Parlando del disco, mi sembra
rispecchi il tentativo di offrire il
maggior numero di sensazioni
diverse, pur all’interno di un di-
scorso sonoro omogeneo.
Sì esatto, ci sono diverse sensazio-
ni e stati d’animo vissute da me
in prima persona, e descritte nei
brani del disco. In molti ci si pos-
sono ritrovare, o possono essere
lo spunto per una riflessione: dal
concetto di morale, a quando ci
sentiamo “fuori” rispetto agli altri
e controcorrente, allo stato pre-
cario in cui viviamo, al concetto
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di frenesia e riflessione su que-
sto mondo indifferente e sempre
di corsa. E via dicendo nel corso
dell’album.
Vorrei sapere qualcosa della ge-
nesi della title track, “Acqua”
Agganciandomi a quanto detto
prima Acqua è sia il
titolo di uno dei bra-
ni, ma anche una me-
tafora che poteva ben
sintetizzare il concept
del disco. L’acqua come
sappiamo cambia stato
in continuazione, ma
sempre acqua rimane:
il disco vede dieci brani
che appunto descrivo-
no aspetti, stati, rifles-
sioni e rappresentano
varie sfaccettature della
mia musica e della mia
persona.
Tre nomi di tuoi punti
di riferimento indero-
gabili in campo musi-
cale?
Soltanto tre? I punti di
riferimento sono vera-
mente troppi e vanno
a periodi anche perché
magari escono nuovi artisti che
iniziano a piacermi moltissimo.
Posso rivelare che nei momenti di
sconforto durante la creazione del
disco mi sono appellata a Lucio
Dalla, Beatles e, soprattutto per i
testi, anche a Niccolò Fabi.
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