RED BRICKS FOUNDATION
meglio stonare che annoiare
Indie rock band romana attiva già da qualche anno, con molti con-
certi e un ep alle spalle, la band conserva il nucleo centrale, formato
da Lorenzo Sutto, che risponde alle nostre domande, e Claudio Cossu,
e un sound orientato verso il rock di matrice brit
Molti concerti e una certa espe-
rienza alle spalle, ma la vostra
impronta sembra piuttosto
“nuova”: volete raccontare la vo-
stra storia fin qui?
Abbiamo sempre cercato di suo-
nare tanto live, sia perché ci pia-
ce, sia perché lo abbiamo sempre
ritenuto necessario per la nostra
crescita musicale. Sin dall’inizio
abbiamo suonato ovunque, dalle
piccole bettole a conduzione fa-
miliare ai grandi palchi romani
dei famosi localari. L’esperienza
del live è fondamentale anche per
capire la nostra musica e il coin-
volgimento del pubblico rende
tutto più interessante, soprattut-
to per noi che possiamo vedere il
feedback della nostra musica su
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della gente che nemmeno cono-
sciamo…
Nel vostro video “I wanna play
with your heart”, oltre che una
certa aria da “sciupa femmine”,
si leggono influenze musicali dai
70s ai 90s. Quali sono i vostri ca-
pisaldi musicali?
Ho sempre sognato di saperci fare
con le ragazze ma nel video questa
cosa è più presa in giro che elo-
giata. Nel rock ‘n roll soprattutto
l’immagine virile e sensuale del
bad boy è diventata iconografia
ed è su quello che mi soffermo
ed è ovvio che se si vuole parlare
di questo aspetto non si può non
passare per gli anni 60/70 e tutto
quel culto dell’immagine dionisia-
ca del frontman bello
e dannato. La nostra
musica però non vuo-
le essere macchietta
di un movimento che
ormai è bello che pas-
sato ma piuttosto vor-
rebbe riprendere in
mano una concezione
estetica e musicale che
si è un po’ persa negli
ultimi anni, anche con influenze
non prettamente inglesi dell’epoca
d’oro del rock ma appunto, grun-
ge, punk e alternative. A noi piace
cambiare come le scale di Harry
Potter.
Qual è la genesi della canzone?
Ritrovarsi a Londra davanti a Big
Bang Theory (“through the desert
of Pasadena”) e avere voglia di
scrivere una canzone pop riguar-
do a una serie di idee di front-
man/antieroe che ho avuto da
quando ho ascoltato per la prima
volta Heartbreak Hotel.
Il brano anticipa un disco che si
annuncia come “maturo”...
Penso che parlare di maturità ora
come ora potrebbe risultare scor-
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