dei nostri brani.
Perché scegliere la voce di Char-
les Manson come fil rouge del
disco?
Quello che abbiamo sempre
cercato di creare è un’atmosfe-
ra “seducente”, che attragga con
suggestioni sonore e melodi-
che l’ascoltatore, ma che lo lasci
sempre un po’ inquieto. Charles
Manson rappresenta quel “ventre
molle” della società e quella nota
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condizione della donna nella sfera
sessuale, a prescindere dal fatto
che la protagonista fosse una nin-
fomane. Inizialmente un primo
arrangiamento aveva un tono più
aggressivo e arrabbiato, per poi
virare verso un tono più intimo e
sommesso; quest’ultima scelta è
stata quella che forse meglio rap-
presentava il senso del testo, come
se certe fantasie possano essere
solo sussurrate
“Eurotrash” nasce invece da una
suggsetione di Irvine Welsh: po-
tete raccontare la genesi della
canzone?
Inizialmente si trattava di una
demo che partiva con basso e cas-
sa tamarrissimi, che ci suggeriva-
no qualcosa che avesse a che fare
con l’immaginario da rave degli
anni ‘90. Da lì l’accostamento a
Welsh era facile. Abbiamo scritto
un testo che ricreasse quelle atmo-
sfere pulp, intingendole di perver-
sione e alienazione, che cateteriz-
zano le nostre tematiche. Il finale
strumentale rappresenta la violen-
za brutale con la quale si chiude il
racconto
dissonante o quel synth ossessivo
presente nelle nostre canzoni
Come nasce “Ebony”?
L’ispirazione arriva da “Nympho-
maniac” di Von Trier. Ci ha fat-
to riflettere su quella che fosse la
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